“Parola di donna”: terminati gli incontri a Sala Baganza per l’integrazione delle donne straniere

SMA MODENA

Indiane, ucraine e cingalesi. Donne con culture e lingue diverse, ma accomunate dal desiderio di non sentirsi straniere in terra straniera, di conoscere e integrarsi nelle comunità dove hanno deciso di vivere. Sono loro le protagoniste di “Parola di Donna”, il progetto organizzato e promosso dal Centro per le Famiglie distrettuale, gestito da Pedemontana sociale, in collaborazione con Ausl, CIAC onlus e altri attori della rete istituzionale e non.

“Parola di donna” è uno spazio pensato per far conoscere alle partecipanti le opportunità e i servizi del territorio per loro e per le loro famiglie, ma anche per confrontarsi e raccontarsi. Perché una peculiarità del progetto, quest’anno alla sua prima edizione, è stata proprio l’organizzazione dei gruppi per nazionalità, che ha permesso alle donne di poter comunicare in modo più diretto. Ogni percorso è stato articolato in incontri tematici di gruppo condotti da assistenti sociali ed educatori, che di volta in volta hanno visto la partecipazione di medici ed esperti (ostetriche, pediatri, logopedisti, personale degli sportelli sociali di APS e del CIAC, scuole). Per le donne ucraine in fuga dalla guerra, sono stati organizzati anche momenti di approfondimento e orientamento sull’espletamento delle pratiche burocratiche per l’accoglienza e di supporto psicologico da parte degli psicologi del Sipem SoS, specializzati in emergenza, per superare lo shock provocato dagli orrori del conflitto e il trauma di aver dovuto abbandonare in fretta e furia la propria terra.

Il primo percorso, rivolo alle donne indiane, è iniziato a maggio nel comune di Montechiarugolo, mentre il secondo, dedicato alle ucraine, ha preso il via a fine giugno a Traversetolo. In questi giorni si è concluso il terzo e ultimo percorso del 2022, iniziato lo scorso 3 ottobre a Sala Baganza con le donne cingalesi e in occasione del penultimo appuntamento di lunedì 24 ottobre, a ringraziare le partecipanti e gli organizzatori sono intervenuti il sindaco di Sala Baganza e presidente del comitato di distretto, Aldo Spina, insieme al suo assessore alle Politiche sociali Giuliana Saccani. «Vi ringrazio per aver aderito a questo bel progetto di inclusione – ha sottolineato Saccani rivolgendosi alle partecipanti –. Un progetto che ha l’obiettivo di rendervi parte attiva del nostro territorio, attraverso la conoscenza dei servizi che sono a vostra disposizione e momenti di socialità e di condivisione delle difficoltà, per poterle affrontare, sapendo che si può essere supportati da servizi e persone».

Ringraziamenti ai quali si è unito il sindaco e presidente del comitato di distretto Aldo Spina: «Qui a Sala Baganza non c’è un “noi” e un “voi”, perché tutti insieme possiamo far crescere la nostra comunità, dove sono nati i vostri i figli e che avete scelto per il vostro progetto di vita. La nostra idea è che momenti come questi, per condividere problemi e opportunità, possano essere sempre più frequenti – ha aggiunto – per essere sempre più vicini. Molte di voi frequentano già i nostri servizi, sono parte attiva della comunità, condividono i nostri luoghi e i nostri servizi. Alcuni dei vostri figli sono già dei campioni delle nostre società sportive – ha concluso Spina – e questi sono segnali importanti per la crescita della nostra comunità».

E la popolazione cingalese, in particolare quella di Calestano, è diventata anche oggetto di studio, perché è proprio nel piccolo comune dell’Appennino parmense che si registra la percentuale più alta in tutta Italia di immigrati provenienti dallo Sri Lanka. Un primato sul quale la ricercatrice in Antropologia dell’Università di Torino Maria Molinari, che partecipa agli incontri di “Parola di Donna” a Sala Baganza, sta conducendo uno studio sulla loro presenza correlato alla ripopolazione della montagna, possibile proprio grazie ai fenomeni migratori. Fenomeni all’interno dei quali i progetti come “Parola di donna”, possono fare la differenza tra isolamento e integrazione.