Piccoli “architetti”, sogni in grande: SOU Parma chiude l’anno in festa e con le autorità

SMA MODENA
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Con un’esplosione di emozioni e un susseguirsi di ringraziamenti si è chiuso lunedì 26 maggio il secondo anno scolastico di SOU Parma, la Scuola di Architettura per bambini e bambine, come di consueto con una grande festa nel verde. Quest’anno bambini, genitori, insegnanti e autorità si sono dati appuntamento nel giardino dell’associazione Workout Pasubio, che ha ideato il progetto con il supporto pedagogico del Club Mary Poppins / Scuola Primaria Bruno Munari e con il sostegno di Comune di ParmaOrdine degli Architetti PPC di ParmaUniversità degli Studi di Parma / Dipartimento di Ingegneria ed Architettura e Polisportiva Gioco Parma ODV.

C’erano i piccoli aspiranti “architetti” che avevano allestito il giardino ognuno portando il suo lavoro più prezioso: chi il modellino di una stanza, chi un diorama in una scatola, chi la stampa del 3D di un edificio, chi un catalogo di tessuti per arredo e poi tante foto appese agli alberi perché genitori e parenti potessero vedere i momenti più belli della Scuola. C’erano insegnanti e tutor, architetti, designer, artisti che li hanno guidati lezione dopo lezione alla scoperta del significato della parola architettura e c’erano i rappresentanti degli enti e delle realtà di Parma che hanno seguito e supportato il progetto.

A dare il via alla festa vera e propria la performance “Insieme”, dove i bambini hanno mostrato a tutti il concetto più importante che hanno imparato nel corso dell’anno, cioè l’architettura come spazio di relazione, dove conoscere gli altri, capirli e lasciarsi trasformare. Come ha raccontato Francesco, di 10 anni: “L’architettura è un metodo per esprimere le proprie emozioni costruendo case e edifici dove vivere con gli altri”, o come ha detto Mia, di 9 anni: “L’architettura è un luogo da costruire per stare con le persone. Da grande potrei fare l’architetto!”. A spiegare le attività ci ha pensato Isabella, 9 anni: “Abbiamo imparato cos’è la pianta di una casa, abbiamo visitato una mostra, abbiamo costruito la nostra stanza preferita, abbiamo tenuto in mano del gesso per creare una scultura, abbiamo capito come funziona la luce…insomma abbiamo fatto di tutto!

“Nella nostra Scuola abbiamo la possibilità di offrire alle bambine e ai bambini occasioni di esprimersi e praticare attività inusuali. Io ringrazio i genitori per la fiducia e l’entusiasmo con cui accompagnano i loro bambini” ha affermato Alessandro Tassi Carboni, direttore di SOU Parma. Gabriella Incerti, coordinatrice del progetto, ha sottolineato che “la passione è un sentimento che ci ha accompagnato lungo tutto il percorso e vederla nascere nei bambini ci ha dato grande forza. Oggi mi sento anche un po’ commossa perché so che con questi bambini chiudiamo un’esperienza che ci ha avvicinato moltissimo, ma nello stesso tempo vedo già il prossimo anno e nuovi bimbi con cui fare scoperte!”

“Un altro fantastico anno della Scuola è passato, un anno che ha permesso ai bambini di affacciarsi a questa misconosciuta “summa” di arti convergenti che è l’architettura” ha proseguito Jacopo Casoli, coordinatore pedagogico di SOU Parma e rappresentante del Club Mary Poppins / Scuola Primaria Bruno Munari. “Tanti laboratori interessanti e sorprendenti, affrontati col sorriso condividendo soprattutto lo stare insieme. Perché imparare é, e dev’essere sempre, una gioia”.

Due volontarie della Polisportiva Gioco Parma hanno poi raccontato della caccia al tesoro organizzata con i bambini durante una lezione in città: “Abbiamo scoperto insieme dove le nostre strade possono migliorare, ma anche come trovare modi per superare gli ostacoli senza darsi per vinti. Abbiamo aperto loro la mente sulle difficoltà e sulle sfide di ogni giorno per chi non ha la loro stessa mobilità e crediamo sia un’esperienza che non dimenticheranno”.

Infine, è stato il momento della consegna dei diplomi direttamente dalle mani delle autorità cittadine. Chiara Vernizzi, assessora alla Rigenerazione urbana, ha dichiarato che “la seconda edizione di SOU, sostenuta con convinzione all’Amministrazione di Parma, ha confermato l’importanza di avvicinare i bambini ai temi dell’architettura e della bellezza, per educare tutti al rispetto e alla valorizzazione dei luoghi e degli spazi nei quali tanta parte della nostra e della loro vita si svolgerà”. Francesco De Vanna, Assessore ai Lavori Pubblici e Legalità, ha espresso “molti complimenti per un bellissimo percorso di sensibilizzazione verso lo spazio pubblico che deve maturare anche in noi adulti. Ancora una volta una testimonianza di come per educare un bambino serva un villaggio”. Daniele Pezzali, ex presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Parma, ha espresso gratitudine con queste parole: “Sono molto soddisfatto di chiudere il mio mandato e allo stesso tempo festeggiare la fine dell’anno della scuola d’architettura perché vedo che questa iniziativa, già sostenuta dall’Ordine, proseguirà sempre in meglio. L’attività che svolge, portando attenzione al paesaggio e allo spazio pubblico, è davvero importante per sensibilizzare la società”. Barbara Gherri, professore associato, rappresentante per l’Università di Parma, ha concluso dicendo che “temi come la bellezza, la funzione, l’attenzione per l’ambiente e alla responsabilità sociale, così alti e complessi, sono stati colti dai bambini e delle bambine con semplicità e vivo interesse. La loro perspicacia e l’attenzione ai dettagli ci hanno sorpreso lezione dopo lezione, dandoci nuovi spunti per la prossima edizione”.

L’appuntamento per tutti è alla riapertura della scuola nel prossimo autunno (souparma@sou-schools.com).

SOU Parma è la prima scuola di Architettura per bambini e bambine dai 7 ai 12 anni nella nostra città. Aperta nell’ottobre 2023, ha sede nel Complesso di San Paolo. SOU Parma nasce dall’esperienza educativa e artistica del Farm Cultural Park di Favara (AG), uno dei centri culturali indipendenti più influenti del mondo culturale contemporaneo e uno dei progetti più effervescenti di ripensamento e rinascita delle città. La missione di SOU Parma è non solo stimolare la riflessione, la progettazione e l’azione per un miglioramento della società, ma anche promuovere e educare a valori di accoglienza, partecipazione, tolleranza e solidarietà, generosità e impegno sociale. Parte integrante del metodo di studio sono le esperienze fuori sede, dove i bambini e le bambine imparano a capire lo spazio grazie a discipline come la musica, il teatro, la fotografia, il cinema, che influenzano e arricchiscono la progettazione. Le lezioni di osservazione si alternano a quelle laboratoriali, secondo il principio “imparo, penso, faccio”.