Pinardi: “Finalmente qualche bella notizia da Gaza”

di Andrea Marsiletti

L’accordo raggiunto in queste per la liberazione degli ostaggi prigionieri di Hamas e il parziale ritiro dell’esercito israeliano da Gaza è una bella notizia.

I presidi nelle piazze di tutto il mondo sostengano il percorso di pace di Trump/Blair condiviso con Lega Araba, ANP, Turchia, Indonesia e Europa e approvato da Hamas.

Solamente la politica e la diplomazia, possono risolvere i conflitti che provocano migliaia di morti, quasi tutti civili.
Il Parlamento europeo ha approvato la mozione per riconoscere due stati per due popoli, l’assemblea Onu ha votato per riconoscere lo Stato di Palestina su proposta di Francia e Emirati Arabi Uniti. Sono atti che hanno favorito la definizione del piano di pace per avviare trattative tra le parti belligeranti.

Fermare l’occupazione militare di Gaza dopo averla distrutta, provocato decine di migliaia di morti civili, liberare gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas è il primo passo di una trattativa ancora lunga. Ma è un primo passo importante.

Due anni fa con la mattanza di 1300 israeliani, 250 ostaggi rapiti è iniziata una guerra che ora deve fermarsi.
Il piano non è perfetto perché rimane poco chiaro se è quando potrà nascere lo stato di Palestina che includa Cisgiordania e Gaza.

Ora è tempo che Hamas deponga le armi e se ne vada come devono andarsene i ministri suprematisti della razza Ben Gvir e Smotrich. È auspicabile la fine del governo Netanyahu e che Israele possa essere rappresentata da una nuova classe politica aperta ad una pacificazione con i palestinesi. Vanno sconfitte da entrambi i campi i sostenitori di una Israele/Palestina dal fiume al mare.

Anche i palestinesi dovranno dotarsi di una nuova leadership per gestire la transizione che dovrà portare allo stato di Palestina.

Le manifestazioni nelle piazze delle città sono servite a tenere alta l’attenzione su un conflitto impari tra un esercito potentissimo e una popolazione civile disarmata.

Le violenze di “Antagonisti acché? ” e delinquenti vanno condannate e combattute. Non ci sono ragioni per spaccare vetrine e mettere soqquadro le città e men che meno aggredire le forze dell’ordine che fanno il loro lavoro.
Poche centinaia di squilibrati sono facilmente identificabili e perseguibili dalla giustizia.

Ora non bisogna dimenticare ciò che accade in Europa, alle porte di casa nostra dove un popolo lotta contro gli invasori russi, coreani del nord e mercenari cubani.

Gli ucraini hanno visto intere città rase al suolo, centinaia di migliaia di morti tra civili e militari, case, ospedali, scuole, teatri rase al suolo per soddisfare la megalomania di un dittatore che ha in mente di annettere l’Ucraina nella Grande Russia.

La stessa passione che anima migliaia di giovani per la causa palestinese serve più che mai, ora, per la causa Ucraina.
Forza.

Massimo Pinardi

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Andrea Marsiletti

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