
Si è chiusa positivamente stamattina a Palazzo Giordani, sede della Provincia di Parma, la seduta conclusiva della Conferenza dei Servizi per i lavori di risanamento conservativo del Ponte sul Po di Colorno – Casalmaggiore.
L’incontro, che seguiva una precedente riunione del mese scorso, era finalizzato all’acquisizione definitiva dei pareri autorizzazioni e dei nulla osta necessari per l’approvazione del progetto definitivo degli interventi sul ponte da parte dei 19 enti che ne hanno titolo.
Sono state accolte alcune richieste e alcune prescrizioni, dalla verniciatura dei sostegni in golena alle ricerche paleoarcheologiche nel limo alluvionale.
Ora scatta il mese di tempo per la validazione del progetto da parte di un soggetto terzo, che la Provincia di Parma ha già incaricato.
Nel frattempo si procederà anche con l’eventuale bonifica dei residui bellici, e anche in questo caso la Provincia di Parma ha già affidato l’incarico.
Quindi, nel mese di giugno, si può avviare la procedura del bando di appalto, per la quale la Provincia di Parma si è già dotata di un consulente legale.
Soddisfatti dell’incontro di oggi i Presidenti della Provincia di Parma Filippo Fritelli e di Cremona Davide Viola.
“Stiamo procedendo con tutti i passi necessari – afferma Fritelli– Purtroppo il cumulo delle prescrizioni determina i tempi del nostro lavoro. Il ponte restaurato avrà una vita utile di 10 anni, quindi in questi anni ANAS dovrà pensare alla costruzione del ponte nuovo.”
Dopo la pubblicazione del bando di gara, che dovrà restare aperto per un mese, si andrà all’aggiudicazione, dopo la quale bisognerà aspettare eventuali ricorsi; al termine, la consegna dei lavori all’impresa vincitrice, presumibilmente in autunno. A questo punto occorreranno circa 7 mesi per la fine dei lavori.
PONTE COLORNO CASALMAGGIORE. RAINIERI (LEGA): “SPERIAMO NON VI SIANO PIÙ RINVII”
“Speriamo che non vi siano più rinvii e che il ponte riapra veramente nella primavera 2019. Vi è infatti un ulteriore ritardo rispetto a quando, lo scorso dicembre, il PD trionfante aveva annunciato che erano arrivati i soldi dello Stato ed era stata prospettata l’apertura a gennaio 2019”. Questo l’amaro commento che ha rilasciato il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega, Fabio Rainieri, appena conosciuti gli esiti dell’ultima riunione della Conferenza dei Servizi per i lavori di risanamento conservativo del ponte.
“Di rinvio in rinvio si rischia di arrivare a due anni di blocco del ponte mentre la popolazione del territorio interessato non può nemmeno adattarsi alla situazione a causa dei disagi gravissimi e degli enormi danni che sta subendo – ha proseguito il Consigliere regionale leghista – L’errore è stato quello di non voler gestire la situazione con procedure d’urgenza considerando come un evento dagli effetti di una calamità l’interruzione del traffico di attraversamento del Po sull’asolana con gli altri ponti più vicini in difficoltà. La principale responsabile di questa situazione è la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna che non ha voluto mettere a disposizione risorse di emergenza come invece aveva previsto la Giunta lombarda ma ha preferito aspettare le lungaggini romane per avere i finanziamenti. Siamo all’ennesima dimostrazione di come le amministrazioni del PD quali appunto la Giunta regionale guidata da Bonaccini ma anche quella provinciale di Parma non riescano a capire le esigenze e i disagi dei cittadini che amministrano e continuino ad aggrapparsi alla burocrazia che ha tempi biblici”.