Lunedì 23 giugno anche a Parma, come in 30 altre piazze in Italia, decine di persone sono scese in presidio sotto la prefettura per chiedere di interrompere l’escalation bellica e al governo italiano di pronunciarsi in tal senso. Il presidio ha visto la partecipazione di Potere al Popolo, comunità palestinese di Parma, Hasta Sempre Bagna, circolo ARCI Aquila Longhi, Partito Comunista Italiano.
L’intervento militare degli USA contro l’Iran, avviato nella notte di domenica, costituisce infatti l’ennesima violazione del diritto internazionale, per cui viene aggredito uno stato nazionale senza alcuna giustificazione, se non quella di fornire un supporto allo stato genocidario di Israele nel suo tentativo di destabilizzare con la violenza l’intero Medio Oriente.

Non esiste infatti bomba che può migliorare la condizione di esistenza di un popolo, come cercano di sostenere gli Stati Uniti per giustificare la loro aggressione, seguiti in questo ragionamento dall’Unione Europea e l’Italia e da tutto l’impianto mediatico.
Per fare la pace occorre smettere di finanziare la guerra: questo è anche quello che hanno chiesto le centinaia di migliaia di persone scese in piazza sabato 21 giugno a Roma. A fine mese, al congresso della NATO, verrà chiesto agli Stati dell’Unione Europea di aumentare al 5% del PIL le spese militari. Mentre le persone sono alla fame, mentre vengono distrutti i servizi per la popolazione, i potenti del mondo decidono di intraprendere guerre per peggiorare la situazione di chi vive e lavora e chiede la pace e per giustificare le spese militari. Nel frattempo, a Gaza, in Cisgiordania e in tutti i territori occupati da Israele, prosegue il genocidio nei confronti del popolo palestinese, ma non un euro viene speso per fermare questa carneficina, nessuno al governo ha il coraggio di chiedere l’interruzione dei rapporti commerciali con Israele.

L’Italia ospita sul suo territorio sei basi militari della NATO, armate anche di testate nucleari, dunque il governo italiano non può rimanere in silenzio in questa situazione, ma chiedere che venga rispettato il diritto internazionale e si faccia giustizia.
Per questi motivi si è scesi in piazza in tutta Italia e l’attenzione dei movimenti rimane alta perché non rimangano inascoltate le richieste della popolazione: pace e disinvestimento nelle armi, stop al genocidio in Palestina.
Potere al Popolo Parma

