Regione, Bocchi (FdI): “Conti in rosso, aumentano i finanziamenti agli ‘amici’ di Anpi e Rete Insmli. 2 milioni da qui al 2027”

di UG

“Non ci sono soldi. Ma per celebrare la memoria storica, ovviamente a senso unico, la Regione i fondi li trova. E, addirittura, li aumenta”. Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Priamo Bocchi, in merito all’incremento dei finanziamenti regionali destinati alla valorizzazione della memoria storica per il triennio 2025-2027.

“Nonostante le difficoltà economiche sottolineate dal governatore De Pascale, non più tardi di qualche mese fa l’amministrazione Bonaccini ha scelto di aumentare le risorse destinate a queste realtà non esattamente apolitiche, alimentando la propaganda.

“Nel triennio 2025-2027, il contributo complessivo che la Regione Emilia-Romagna destinerà a istituti storici e fondazioni associate all’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia sarà pari a oltre 2 milioni di euro. Solo per il 2025, l’importo salirà a 716.500 euro, rispetto ai 610.984 euro del 2024, con un incremento significativo per i singoli progetti, come quelli dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Parma, che passeranno da 35mila euro a 40mila euro. Altri istituti, come il Centro Studi per la Stagione dei Movimenti di Parma, vedranno aumentare i finanziamenti da 35mila a 37mila euro” denuncia il consigliere regionale.

“Nel luglio 2024 sono inoltre stati stanziati 400mila euro e scorrendo l’elenco dei progetti ammessi a contributo è facile comprendere la direzione politica. Tra questi anche quelli concessi all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) per un complessivo di oltre 43mila euro nel 2024. A Parma arriveranno 6800 euro per le celebrazioni di 80 anni di Resistenza” prosegue Bocchi.

“Mentre preziosi cimeli del Risorgimento sono abbandonati nell’archivio storico del comune di Parma, la Regione utilizza ingenti finanziamenti pubblici per celebrare una memoria storica focalizzata solo sulla Resistenza, proposta attraverso una visione manichea della storia e strumentalizzata politicamente”. “La Regione – conclude Bocchi – dovrebbe garantire che ogni aspetto della memoria del nostro Paese sia adeguatamente rappresentato, con un approccio più rispettoso della verità e meno divisivo. Ancora oggi una revisione storica su basi accertate e una più distaccata libertà di giudizio non sono possibili mentre basse operazioni commerciali con alti patrocini e finanziamenti istituzionali continuano a rappresentare un’epoca come una notte in cui “tutte le vacche sono nere.”


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