Rinnovo Ccnl sanità pubblica, Cisl: “Tanto atteso quanto necessario”

SMA MODENA

Si sono da poco spenti i riflettori sul recente rinnovo del Contratto nazionale della sanità pubblica e la Cisl di Parma e Piacenza insieme alla Cisl Fp territoriale, fanno il punto sull’importanza di questo rinnovo “tanto atteso quanto necessario – afferma Elisabetta Oppici della Cisl di Parma Piacenza – sia per tutti i professionisti del comparto, che per garantire la qualità e la continuità di servizi pubblici essenziali come quelli della sanità”.

Giovanni Oliva, in qualità di segretario generale della Cisl Fp Parma-Piacenza, ritiene doveroso intervenire nel dibattito suscitato dalla firma del rinnovo del contratto: “Lo faccio con rispetto verso tutte le lavoratrici e i lavoratori che rappresentiamo, ma anche con fermezza e chiarezza rispetto a chi oggi, con toni allarmistici e molto – troppo – demagogici sceglie la protesta sterile anziché il confronto costruttivo.

Noi abbiamo scelto la via della responsabilità. Abbiamo scelto di firmare un contratto che, pur non essendo perfetto, (quale contratto lo è?)  contiene miglioramenti sostanziali, diritti concreti e nuove opportunità professionali per oltre 580.000 lavoratrici e lavoratori del Servizio sanitario nazionale: non vuote promesse, ma aumenti salariali veri, certi ed esigibili, più diritti e più voce ai lavoratori e nuove tutele e valorizzazione delle professionalità, rimettendo al centro la contrattazione decentrata, vero strumento di partecipazione attraverso il quale le organizzazioni sindacali e i rappresentanti dei lavoratori (Rsu) possono costruire risposte coerenti alle istanze espresse dai lavoratori.

Forse sarebbe stato più semplice barricarsi dietro l’immobilismo, invocando il ricorso a scioperi o manifestazioni che avrebbero prodotto come unico risultato quello di impoverire ancora di più i lavoratori della sanità pubblica, negandogli il diritto ad avere il rinnovo del proprio contratto nazionale, ma per noi, per la Cisl Fp, sarebbe stato un atto irresponsabile profondamente contrario alla nostra natura e mission: quella di sottoscrivere il miglior contratto possibile alle condizioni date, per ripartire con il confronto per il nuovo rinnovo 2025-2027”.

Se da una parte questo rinnovo introduce aumenti economici strutturali (+135 € mensili per infermieri, tecnici e altri professionisti della salute; incremento delle indennità di turno, pronto soccorso, specificità infermieristica (fino a 87,79 €) fino a +193,90 € mensili per il personale di elevata qualificazione; retribuzione straordinaria garantita anche per incarichi sotto i 5.000 euro), dall’altra rafforza in maniera significativa le relazioni sindacali – come specifica la segreteria Cisl Fp territoriale – modificandone la vecchia impostazione (che rispondeva ad logica di semplice “consultazione”) per trasformarla in  un sistema partecipativo avanzato, che consente al sindacato e alle Rsu di incidere realmente sulle scelte aziendali, partendo dalla definizione di tempi e contenuti chiari per l’informazione sindacale su atti cruciali come il piano triennale dei fabbisogni di personale, i fondi contrattuali, la formazione e le cessazioni dal servizio.

“Come Cisl Fp abbiamo stabilito inoltre l’estensione e il rafforzamento del confronto aziendale su temi centrali come orari, turni, sicurezza sul lavoro, precarietà, formazione, esoneri per gli over 60 e molto altro, ampliando altresì il perimetro della contrattazione decentrata: dall’organizzazione del lavoro al lavoro agile, dagli incentivi al limite massimo dei turni di pronta disponibilità perché per la Cisl Fp nel contratto nazionale devono sapersi incardinare non solo aumenti salariali ma elementi e strumenti di tutela e benessere organizzativo per la comunità del lavoro che opera nel comparto della Sanità Pubblica: vengono infatti introdotte politiche strutturate di age management, con misure concrete per il personale over 60 tra cui l’ esonero da turni notturni e pronta disponibilità  e facilitazioni per smart working, part-time e impieghi in attività di tutoraggio”.

Viene inoltre ricordato che il contratto interviene anche sull’ordinamento professionale con misure che rafforzano la progressione e valorizzano le competenze maturate sul campo progressioni verticali aperte anche a chi ha solo la laurea triennale o esperienza pluriennale, con accesso all’area di elevata qualificazione, introduzione del profilo di “professionista esperto” e nuovi incarichi funzionali – con criteri chiari e verifiche trasparenti – valorizzazione degli Oss senior e apertura alla progressione anche per profili tecnici (es. autisti soccorritori), conferma dell’assegno ad personam per il personale trasferito ad Arpa)

“Infine – concludono dalle segreterie – anche se ci sarebbero molti altri elementi positivi da menzionare, il  contratto fa un salto di qualità sul tema della formazione continua, sancendo l’obbligo per le aziende di garantire 24 ore annue retribuite ai lavoratori, incluse le ore Ecm, facendo rientrate le attività formative (incluse quelle on line) nell’orario di lavoro, garantendo la possibilità per i dipendenti, di  proporre percorsi formativi in autonomia fino al 30% dei crediti richiesti e stabilendo che la formazione è riconosciuta economicamente e giuridicamente. Comprendiamo il malcontento di chi ha scelto di non firmare – affermano Oppici e Oliva – ma rigettiamo con forza ogni accusa di “resa” o di complicità politica. Abbiamo trattato con fermezza, portato a casa risultati importanti che costituiranno la base per i prossimi rinnovi e rifiutato il gioco sterile del muro contro muro, nell’unico interesse dei lavoratori.

Chi oggi dice “no”, in realtà dice “lasciamo tutto com’era”. Noi abbiamo scelto di dire sì al cambiamento, sì alla tutela, sì al rispetto del lavoro, con la profonda consapevolezza che solo migliorando le condizioni dei professionisti della sanità pubblica, possiamo costruire le condizioni per migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Il nostro impegno non si conclude con la firma: continueremo a vigilare sull’applicazione del contratto in ogni azienda sanitaria del territorio, perché i diritti scritti diventino pratiche quotidiane. E continueremo ad ascoltare, a contrattare, a costruire: perché è questo il mestiere del sindacato”.