“Non ho mai visto un mostro o un miracolo più grande di me stesso” asseriva Michel De Montaigne riferendosi alla sua natura di essere umano. È nella consapevolezza di questo dualismo scomodo – che implica l’accettazione di un carattere imperfetto- che oggi, in una società sempre più orientata alla disumanizzazione, all’automatismo e alla superficialità, possiamo ricercare una chiave di lettura salvifica per noi e il mondo che abitiamo.
A questo principio s’ispireranno anche i nuovi laboratori teatrali 2025_26 condotti dagli artisti Elisa Cuppini e Savino Paparella, a cura dell’associazione L.O.F.T., che verranno presentati nel corso di una serata speciale aperta al pubblico, martedì 23 settembre, alle ore 21, presso il teatro della Scuola Vicini in via Milano a Parma. Un bel momento d’incontro in cui verrà svelato il percorso d’indagine pensato per quest’anno che, in maniera trasversale e differenziata, verterà sul tema della mostruosità e dell’imperfezione umana.
Il titolo scelto per le attività laboratoriali,“mostro, l’uomo”, pone in evidenza una dicotomia importante, che vuole per contro sottolineare il valore assoluto dell’umanità, quella legge interiore che ci fa riconoscere nell’altro e nella reciproca accettazione. Ma chi sono i mostri oggi? Nel mondo reale sono nascosti sotto giacca e cravatta, sono al potere, ma anche privi di qualsiasi ricchezza, possono essere bellissimi come influencer, o feroci come il peggiore degli assassini; a volte i mostri sono religiosi falsamente indulgenti, ma sono sempre persone: uomini, donne, bambini, parti di un’umanità per sua stessa natura contradditoria.
Ecco che il teatro, o un laboratorio teatrale, diventa strumento alleato per consentirci un rispecchiamento utile, per allenare e potenziare la capacità di ritrovare in noi e nel proprio simile – anche se differente, anche se “mostruoso” – un punto di contatto e un’apertura all’ascolto. Il mondo che viviamo predilige una visione manichea, in cui tutto si divide fra puro o terribile e dove l’accanimento nel perseguire illusori ideali di perfezione, anche estetica, può addirittura manifestarsi ribaltandosi nel suo opposto, il mostruoso. In questa pericolosa e diffusa concezione della condizione umana non c’è opportunità per il dialogo o libertà di interpretazione. È quindi indispensabile trovare strade alternative che ci aiutino a far pace con quell’imperfezione che fa parte del nostro essere: si può essere buoni, si può essere cattivi, e in mezzo ci sono tutti i colori dell’esperienza umana, compresi gli errori e la possibilità di perdono.
Un esercizio di scoperta e accoglienza dell’altro che Cuppini e Paparella, forti della loro lunga esperienza teatrale e formativa, proveranno ad affrontare insieme ai partecipanti ai laboratori a partire da mercoledì 15 ottobre.
L’appuntamento per conoscere nel dettaglio tutte le date, gli orari e la composizione dei laboratori, è, dunque, per martedì 23 settembre, alle ore 21. In quell’occasione sarà, altresì, possibile ricevere alcune anticipazioni su “Insule e approdi”, il ciclo di seminari intensivi sempre a cura di L.O.F.T., guidati da Savino Paparella, Sandra Soncini e Adriano Engelbrecht, che prenderà avvio a novembre 2025 e che avrà come tema centrale la funzione dell’attore nei linguaggi scenici della contemporaneità.
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