Sanità, Bocchi (FdI): “Annuncio di Fabi su rimborsi Covid irricevibile. Regione si rimangia i propri atti”

SMA MODENA
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“Che le promesse elettorali della Giunta De Pascale fossero destinate a sciogliersi come la neve al sole era già stato chiaro con la stangata fiscale (addizionale Irpef, Irap, bollo auto e ticket sanitari) arrivata a breve distanza dal suo insediamento. Ma ora la situazione è ben più grave: il governatore e i suoi assessori si rimangiano persino gli atti deliberativi di giunta”.

Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Priamo Bocchi, che definisce “irricevibile” l’annuncio dell’assessore alla Sanità Massimo Fabi circa l’intenzione dell’ente di via Aldo Moro di revocare, in autotutela, la delibera di giunta regionale del novembre 2024, atto attraverso il quale erano stati riconosciuti 80,7 milioni di euro a favore degli ospedali privati accreditati e rende noto l’immediato il deposito di un’interrogazione sulla vicenda.

“Dopo due anni di trattative e mediazioni, la Regione aveva concordato la cifra a compensazione del mancato utilizzo degli ammortizzatori sociali e della riduzione del fatturato causata dall’emergenza Covid. Importo che, tra l’altro, è stato già stanziato – spiega l’esponente di Fratelli d’Italia -“.

Ora, però, la giunta De Pascale ha deciso di revocare in autotutela quella stessa delibera di novembre 2024, aprendo la strada a una richiesta di restituzione dei fondi che rischia di mandare in crisi oltre quaranta strutture private e di mettere a repentaglio l’intero sistema sanitario regionale.

“Dal punto di vista giuridico si tratta di una vera e propria ‘porcata’: non si può cancellare con un tratto di penna un accordo raggiunto con fatica e responsabilità, soprattutto considerando che la sanità privata ha messo del suo per aiutare la collettività in un momento di emergenza senza precedenti – prosegue Bocchi, evidenziando come il privato convenzionato svolga un ruolo importante e insostituibile, soprattutto in un momento in cui il nodo delle liste d’attesa è lontano dall’essere sciolto”.

Da qui l’atto ispettivo con il quale il consigliere parmigiano chiede chiarimenti sulla revoca della delibera e sulle eventuali misure che la Regione intende adottare per evitare una crisi sanitaria ed economica che coinvolgerebbe centinaia di strutture e migliaia di lavoratori.