Sanità, Damiano Iulio denuncia “l’ingiustizia sociale, attese eterne”

di Andrea Marsiletti

Liste d’Attesa: Ignorata la Legge 124/98, Violato il Diritto alla Salute. L’attivista Damiano Iulio lancia l’allarme: “L’inerzia istituzionale nega la cura ai cittadini, mettendo a rischio i malati cronici. La salute non è un lusso, esigiamo immediata applicazione della norma.

Nonostante l’esistenza da oltre 20 anni della Legge 124/98, che fissa i tempi massimi di attesa per visite e accertamenti nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN), le liste d’attesa restano il “nemico numero uno” dei pazienti. Questo sistematico disinteresse istituzionale è un’ingiustizia sociale inaccettabile che colpisce duramente i cittadini, specialmente i malati cronici che necessitano di monitoraggio costante.

È fondamentale sottolineare che questa norma, pur riguardando la sanità, fu firmata all’epoca anche dal Ministro della Solidarietà Sociale, a testimonianza di come il diritto alla cura sia primariamente un tema di equità e coesione sociale. La legge prevede una chiara “difesa” per il paziente: se la ASL non può rispettare i tempi, deve garantire la prestazione in regime di intramoenia (attività privata nelle strutture pubbliche) richiedendo il solo ticket. Un meccanismo di tutela che, di fatto, è rimasto lettera morta.

Il testo normativo imponeva alle Regioni di stabilire criteri e tempistiche e, in caso di loro inerzia, prevedeva l’intervento sostitutivo del Ministro della Sanità. Tali obblighi sono stati completamente disattesi.

“Questo atteggiamento è inammissibile e gravemente lesivo del diritto fondamentale alla salute, in particolare per categorie come le persone con diabete dove il ritardo di un esame può avere conseguenze devastanti,” dichiara Damiano Iulio, noto attivista per i diritti delle persone con diabete di spicco nazionale.

Di fronte a questa inefficienza, i cittadini devono adoperarsi per far valere i propri diritti e non subire passivamente il ritardo. Possono rivolgersi ai Patronati o alle associazioni di tutela dei consumatori: queste realtà offrono assistenza legale e supporto burocratico per presentare formale reclamo e, se necessario, agire in sede giudiziale per ottenere la prestazione sanitaria nei tempi stabilitio in regime di intramoenia con il solo costo del ticket. L’azione individuale, supportata dagli enti di tutela, diventa così un argine necessario contro l’inerzia istituzionale.

“Le conseguenti rinunce alle cure da parte di migliaia di cittadini, spesso per disperazione o difficoltà economiche, rappresentano un danno incalcolabile. Chiediamo al Ministero di rendere conto della mancata attuazione della legge e di agire subito per ripristinare equità e tempestività nell’erogazione delle prestazioni SSN.”

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