Sanità Parma, Bocchi (FdI): “Dettagliare i motivi delle retribuzioni di risultato all’Ausl”

SMA MODENA
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Nell’atto ispettivo sottolineata la situazione economico-finanziaria “estremamente preoccupante della Ausl, con un bilancio di esercizio 2024 in perdita per oltre 14 milioni di euro”

“Chiarire gli obiettivi che si sono ritenuti raggiunti e che hanno determinato l’erogazione dei premi di retribuzione ai vertici della Ausl di Parma”.

Priamo Bocchi (Fratelli d’Italia) interroga l’esecutivo regionale ricordando come nello scorso mese di agosto una delibera della giunta ha autorizzato a liquidare a direttori generali o commissari straordinari le retribuzioni di risultato per il 2024.

Per la Ausl di Parma ciò ha significato l’erogazione di premi di risultato per oltre 70 mila euro all’ex direttore generale, al direttore sanitario, al direttore amministrativo e al collegio sindacale. “Di tale somma -specifica ancora Bocchi- oltre 23.000 euro sono stati assegnati all’ex direttore generale, Massimo Fabi”.

Ricordando come la situazione economico-finanziaria dell’azienda Usl di Parma sia “estremamente preoccupante, con un passivo di oltre 14 milioni nel bilancio di esercizio 2024”, Bocchi chiede conto in particolare degli obiettivi di mandato dichiarati dall’ex direttore generale.

“A fronte di un percorso finalizzato alla creazione delle condizioni per una unificazione a livello provinciale -prosegue il consigliere- ad oggi risulta però evidente che questo obiettivo sia tutt’altro che concluso, fatto che pone dubbi sulla congruità del riconoscimento del raggiungimento di un così elevato livello di obiettivi”.

Sottolineando “le difficoltà di accesso alle cure quotidianamente affrontate dai cittadini soprattutto a causa delle liste di attesa e i significativi sacrifici imposti dall’ultima manovra di bilancio regionale” Priamo Bocchi auspica una “riflessione sulle politiche di incentivazione adottate, con particolare attenzione alla coerenza tra i risultati effettivi conseguiti e la situazione finanziaria, sia aziendale che regionale, al fine di garantire trasparenza, equità e buon utilizzo delle risorse pubbliche”.

Due i quesiti posti all’esecutivo regionale: in primo luogo il consigliere chiede “quali fossero gli obiettivi che si sono ritenuti raggiunti e che hanno determinato l’erogazione dei premi di retribuzione” e, in seconda battuta, se la giunta “condivide l’opportunità dell’erogazione delle suddette retribuzioni di risultato in questo momento storico in cui la sanità emiliano-romagnola è in difficoltà e per questo vengono richiesti importanti sforzi ai cittadini”.