Sanità, unione imminente tra le aziende: la Cisl Fp lancia l’allarme

di UG

“Negli ambienti vicini alle direzioni sanitarie locali il progetto sembra già cosa fatta: si parla sempre più insistentemente dell’unificazione tra l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma e l’Ausl, in un’operazione che coinvolgerebbe direttamente i tre principali presidi ospedalieri del territorio – Parma, Fidenza e Borgo Val di Taro – oltre a settori chiave come le radiologie e i laboratori analisi”  esordisce così Giovanni Oliva, segretario generale Cisl Fp di Parma-Piacenza”.

Ma su quella che appare come una riorganizzazione di vasta portata piomba oggi la dura presa di posizione della Cisl Fp di Parma-Piacenza, per voce del suo segretario generale. Il sindacalista denuncia “l’assoluta mancanza di confronto” da parte della direzione, che avrebbe escluso le rappresentanze dei lavoratori da un processo che – ricorda – riguarda direttamente sia i dipendenti che i cittadini.

“Questa direzione – afferma Oliva – non ha ritenuto opportuno coinvolgere le parti sociali, ritenendo il confronto, previsto in ogni paese democratico, un dettaglio, una velleità. Eppure crediamo che dalla condivisione possano nascere crescita, sviluppo, opportunità”.

Il timore del sindacato non è solo per l’assenza di partecipazione, ma anche per le conseguenze organizzative e occupazionali che un accorpamento così radicale potrebbe comportare. Un tema che, secondo la Cisl Fp, dovrebbe essere affrontato con urgenza sui tavoli istituzionali, nel rispetto dei diritti costituzionali dei lavoratori.

A sostegno delle sue argomentazioni, Oliva richiama esplicitamente l’articolo 46 della Costituzione italiana, che sancisce il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende: “Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare […] alla gestione delle aziende.”

Una norma troppo spesso dimenticata, secondo il segretario, soprattutto in contesti pubblici dove la trasparenza e la partecipazione dovrebbero essere pilastri irrinunciabili.

“Speriamo – conclude Oliva – in un ravvedimento nella gestione delle Aziende, che ricordiamo essere pubbliche. La partecipazione dei lavoratori alle imprese non è solo il vettore di uno sviluppo economico, ma anche un mezzo per la realizzazione di un progresso sociale: un traguardo necessario per il completamento della democrazia”.


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