
In Emilia-Romagna prende il via la sperimentazione di un nuovo modello educativo: più inclusione, orientamento e spazi aperti per ragazzi e famiglie
Un’educazione che va oltre i banchi, che si apre al territorio e trasforma le scuole in presìdi di comunità, partecipazione e ascolto. È questo l’obiettivo della nuova misura lanciata dalla Regione Emilia-Romagna, che con un bando da 4,5 milioni di euro punta a rivoluzionare il ruolo delle scuole secondarie di primo grado.
Da semplici luoghi di apprendimento mattutino, le scuole diventano ora spazi vivi anche nel pomeriggio, accessibili a ragazzi e famiglie per attività educative, culturali, sportive e di orientamento. Un investimento che si traduce in nuove opportunità per gli studenti dagli 11 ai 19 anni e in un’azione concreta contro la dispersione scolastica e le povertà educative.
Il bando, finanziato attraverso il Fondo Sociale Europeo Plus 2021-2027, si articola su due assi.
Da un lato, si punta a trasformare le scuole medie in veri e propri centri di comunità, aperti anche nel pomeriggio, dove gli studenti possano ritrovarsi, praticare sport, partecipare a laboratori culturali o attività educative. L’idea è semplice ma ambiziosa: non lasciare le aule vuote al suono dell’ultima campanella, ma tenerle vive come luoghi di incontro, socializzazione e crescita personale. Con due milioni di euro, la Regione finanzierà i progetti che renderanno possibile tutto questo, coinvolgendo non solo le istituzioni scolastiche, ma anche associazioni culturali, sportive, cooperative sociali ed enti locali.
Parallelamente, si intende rafforzare la rete dell’orientamento scolastico e formativo, creando in ogni provincia dell’Emilia-Romagna spazi stabili e accessibili dove studenti e famiglie possano trovare ascolto, consulenza e un accompagnamento personalizzato. Questi presìdi, sostenuti da un finanziamento complessivo di 2,5 milioni di euro, avranno il compito di aiutare ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 19 anni a fare scelte più consapevoli, affrontare i momenti di difficoltà e costruire percorsi formativi coerenti con le proprie attitudini.
Parma riceverà 260.020 euro per la realizzazione del presidio di orientamento scolastico e formativo.
La somma sarà gestita dagli Enti locali e servirà a garantire uno spazio stabile in città, dove studenti tra gli 11 e i 19 anni potranno ricevere supporto nell’affrontare scelte scolastiche, difficoltà formative e transizioni educative. Il presidio sarà parte integrante di una rete regionale coordinata, con un punto attivo in ogni provincia dell’Emilia-Romagna.
“L’educazione deve diventare una vera infrastruttura sociale”, sottolinea Isabella Conti, assessora regionale a Welfare, Terzo settore, Politiche per l’infanzia e Scuola. “Vogliamo che le scuole siano spazi accessibili anche oltre l’orario canonico, dove ragazze e ragazzi possano coltivare passioni, costruire legami, trovare ascolto e strumenti per affrontare la vita. Aprire le scuole significa aprire diritti, orizzonti, nuove opportunità”.
La sperimentazione sarà accompagnata da un grande lavoro di rete tra istituzioni scolastiche, università, enti di formazione, servizi sociali e Terzo Settore, con l’obiettivo comune di rafforzare l’autonomia e la dignità dei giovani.
Le domande per accedere al bando potranno essere presentate fino alle 12 dell’8 ottobre 2025. I progetti selezionati partiranno nei mesi successivi, con il coinvolgimento diretto delle scuole e degli attori territoriali.