Blitz all’alba del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma alla mostra “Dalí. Tra arte e mito”, in corso a Palazzo Tarasconi (leggi qui). Ventuno opere esposte sono state poste sotto sequestro nell’ambito di un procedimento avviato dal giudice di Roma su richiesta dei magistrati del dipartimento Criminalità della Procura della Repubblica.
Tra le 21 opere sequestrate ci sono le 18 litografie “racchiuse nel cofanetto intitolato I cavalli, in edizione limitata e numerata” dedicata ai cavalli celebri della letteratura. La mostra, infatti, indaga il rapporto fra Dalì e la letteratura ed è principalmente incentrata sulle illustrazioni dedicate alla Divina Commedia di Dante Alighieri che rimangono esposte a Palazzo Tarasconi.
Le indagini hanno avuto avvio a seguito della segnalazione della Fundación Gala-Salvador Dalí, l’ente che tutela e amministra i diritti intellettuali dell’artista, la quale aveva evidenziato dubbi sull’autenticità delle opere esposte.
La società organizzatrice Navigare srl, che da anni opera nel settore delle esposizioni artistiche, ha annunciato piena disponibilità a collaborare con le forze dell’ordine per verificare l’autenticità dei lavori oggetto del provvedimento.
«Siamo pronti a fornire al Nucleo TPC dei Carabinieri tutta la documentazione richiesta e ogni altro elemento utile alle indagini» ha dichiarato la società, che attende gli sviluppi dell’inchiesta e si riserva ogni successiva iniziativa legale.
Nel frattempo, sulla vicenda è intervenuto anche il Codacons che sostiene che se saranno accertati illeciti gli utenti che hanno acquistato i biglietti dovranno essere rimborsati.
“Il sequestro di alcune opere di Salvador Dalì ritenute false e poste sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Roma rischia di avere effetti anche sul fronte civilistico – afferma il Codacons – aprendo la strada ai rimborsi in favore degli utenti che hanno partecipato alle mostre in oggetto allestite in Italia”.
“È di tutta evidenza come l’eventuale esposizione di opere false erroneamente attribuite a Salvador Dalì possa realizzare una forma di inganno a danno dei consumatori i quali, credendo di poter ammirare le creazioni dell’artista, hanno speso soldi per acquistare i biglietti di ingresso alle mostre che esponevano tali opere – spiega il Codacons –. Prima di Parma, una analoga esposizione dal titolo “Dalì: tra arte e mito” è stata realizzata a Roma dal 25 gennaio al 27 luglio 2025 al Museo Storico della Fanteria dell’Esercito Italiano”.
“Se saranno accertati gli illeciti, e se la magistratura confermerà l’eventuale falsità delle opere esposte, si determinerebbe una inadempienza contrattuale che aprirebbe la strada ai rimborsi in favore di tutti i cittadini che hanno acquistato biglietti per la mostra “Dalì: tra arte e mito”. In tal senso il Codacons, che si costituirà parte offesa nel procedimento, fornirà assistenza ai consumatori coinvolti”.
Fra gli enti patrocinatori della mostra ci sono il Comune di Parma, la Provincia di Parma e la Regione Emilia-Romagna.
Il Comune di Parma esprime “preoccupazione” per i sequestri eseguiti a Palazzo Tarasconi e precisa che l’organizzazione della mostra non ha ricevuto alcun contributo dell’ente e che il luogo dell’esposizione è totalmente privato. Da sempre attivo per la promozione e la tutela dell’immagine della città, l’ente fa sapere che valuterà attentamente come procedere.
Lorenzo Lavagetto, vicesindaco con delega alla Cultura e Turismo commenta così: “Poiché la mostra non è organizzata dal Comune, non posso entrare nel merito, non avendo peraltro ancora visto l’esposizione per impegni concomitanti. Si tratta di una mostra organizzata da una società privata, che ha già toccato sedi di rilievo in Italia. Vedremo gli sviluppi.”
Tatiana Cogo
