“La sicurezza stradale nella frazione di Eia, in particolare lungo Via Cremonese, desta crescente preoccupazione tra i residenti. Il lungo tratto rettilineo favorisce velocità elevate e sorpassi imprudenti, mentre la segnaletica – orizzontale e verticale – risulta insufficiente e mancano del tutto attraversamenti pedonali in sicurezza. È una situazione che espone ogni giorno cittadini, automobilisti e ciclisti a rischi evidenti”.
Lo afferma la Consigliera comunale di Civiltà Parmigiana e promotrice del progetto “ChiAma Parma” Maria Federica Ubaldi, che ha presentato una interrogazione per chiedere all’Amministrazione comunale a che punto si trovi la realizzazione della rotatoria prevista nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, di Via Cremonese in località Eia (600 mila euro), e quali siano i tempi stimati per l’avvio dei lavori.
“I cittadini chiedono risposte chiare – sottolinea Ubaldi – non solo sui cantieri annunciati, ma anche su quali azioni immediate il Comune intenda mettere in campo per migliorare la sicurezza. È indispensabile intervenire sulla moderazione della velocità, sulla revisione della segnaletica e sull’introduzione di attraversamenti pedonali in punti oggi particolarmente esposti al rischio. Inoltre, come più volte segnalato, anche l’intersezione di via Eja e Strada Mulattiera necessità di una messa in sicurezza urgente a causa dell’importante traffico pesante”.
Nell’interrogazione viene inoltre richiamata l’attenzione sulla ciclabile PNRR di Strada Paonazza, che attualmente si interrompe prima di raggiungere il centro abitato di Eia.
“Un’infrastruttura pensata per incentivare la mobilità sostenibile – osserva la consigliera – non può fermarsi a poche centinaia di metri dal paese, lasciando scoperto proprio il tratto più critico e trafficato. È necessario prevedere il completamento del collegamento, garantendo continuità e sicurezza per ciclisti e pedoni».
“La sicurezza dei cittadini – conclude Ubaldi – deve restare la priorità assoluta”.
Maria Federica Ubaldi – Civiltà Parmigiana e Promotrice del progetto “ChiAma Parma”

