Sicurezza tra destra e sinistra (di Stefano Gelati)

di Andrea Marsiletti

Il tema della sicurezza, per noi di una certa età si direbbe ordine pubblico, è al centro del dibattito politico, con un confronto serrato molte volte a prescindere dai dati oggettivi, facilmente ricavabili dalle fonti ufficiali.

Secondo la Direzione generale della polizia criminale del Ministero dell’Interno, quindi una fonte governativa, nell’ultimo decennio si é passati dai 475 omicidi volontari del 2015 ai 319 del 2024, con una costante tendenza alla diminuzione nel decennio.

L’ Eurostat, l’istituto di statistica dell’Unione Europea, ha calcolato in Europa un tasso di omicidi volontari per 100.000 abitanti dello 0,86%, in Italia è dello 0,55, ponendola dopo la Svizzera come lo Stato più sicuro d’Europa con riguardo a tale reato. La Germania ha un tasso di circa lo 0,90, il Regno Unito 1,2, la Francia 1,4. Una particolarità italiana è il prevalente utilizzo di armi bianche, non da fuoco, nell’attività omicidiaria.

Sono dati facilmente riscontrabili, che possono anche meravigliare se confrontati con la rilevanza che hanno gli omicidi sui mezzi d’informazione. Disaggregando i dati nel decennio sono diminuiti gli omicidi che hanno come vittime le donne e quelli di mafia. Un dato preoccupante è l’aumento della percentuale degli omicidi compiuti da minori arrivata all’11% nel 2024, nel 2023 era del 4%.

I furti, in base alle denunce, risultano nel 2024 oltre un milione in un anno, tornando ai livelli pre – covid, con un aumento dei furti in abitazione, con una media italiana di circa 235 ogni 100.00 abitanti; disaggregando il dato per province Parma si colloca al 19° posto con una media di 339; la classifica vede in testa Pisa e ultima delle 106 province considerate Oristano; Roma è al 24°, Milano al 36°.

A Parma i reati sono in calo dell 8,7% nel 2024, con una tendenza simile nel 2025, secondo i dati della Prefettura.
L’Italia è nelle posizioni di testa, seconda solo alla Francia nei furti di auto e veicoli industriali, ben 136.000 nel 2024.
Le rapine sono diminuite del 57% in banca negli ultimi cinque anni, ma sono aumentate quelle in strada.

Le denunce per estorsioni, in una tendenza decennale di diminuzione dei reati, sono aumentate del 66%, bisogna ricordare che tale reato é da considerarsi anche “segnaletico” della presenza di un contesto mafioso.

Milano e Roma sono rispettivamente al terzo e quinto posto in Europa come città con un elevato rischio di subire un borseggio; la classifica è guidata da Madrid e Barcellona.

Le denunce per violenze di genere nel 2023 sono aumentate del 27% rispetto al 2019; in lieve aumento quelle relative allo spaccio di stupefacenti, in aumento le truffe informatiche.

Nella valutazione della “pericolosità complessiva”, effettuata da uno studio commissionato dal quotidiano “Il Sole 24 0re”, considerando il totale delle denunce ogni 100.00 abitanti. oltre a Milano e Roma, emerge al terzo posto Firenze. Parma occupa la posizione n° 13, sempre su 106 province considerate.

In Italia gli stranieri residenti costituiscono l’8,9% della popolazione, nelle nostre carceri il 31,6% dei detenuti é di origine straniera, il dato risulta costante nell’ultimo decennio.

Dopo questo quadro oggettivo che si presenta in chiaro/scuro, con elementi positivi e negativi, in sintesi cerchiamo di vedere come gli schieramenti politici affrontano il tema della sicurezza, molto rilevante dal punto di vista elettorale; con una particolarità gli elettori sono molto sensibili alla microcriminalità come i furti, il primo reato per denunce, nelle varie modalità di esecuzione, perché è fonte d’insicurezza quotidiana. Un altro tema caldo nel confronto politico ed elettorale è quello della correlazione tra criminalità e popolazione straniera, associandolo anche a quello degli sbarchi e dell’immigrazione clandestina.

Il confronto politico tra i due schieramenti politici, la maggioranza di destra – centro che esprime il governo e il composito cartello di sinistra all’opposizione, si sviluppa tutti i giorni sulla tematica della sicurezza e del rapporto della stessa con l’immigrazione regolare e irregolare.

La maggioranza di fronte ai problemi di ordine pubblico, molte volte ha un atteggiamento simile a quello di una forza di opposizione, dando la responsabilità al lassismo della sinistra, come se la responsabilità politica della sicurezza non fosse del governo, peraltro ormai in carica da tre anni, perché prefetti e questori dipendono dal Ministero dell’Interno. Oppure si fa riferimento alla responsabilità dei governi precedenti; ebbene la Lega, partito dell’attuale maggioranza, negli ultimi sette anni è stato al governo per cinque anni e mezzo.

Gli sbarchi a Lampedusa sono motivo di continuo dibattito, ma anche in questo caso i numeri aiutano a uscire dalla polemica. Nel 2023, di fronte ad una grave crisi economica della Tunisia, che ha un porto più vicino all’isola italiana del suo capoluogo di provincia, Agrigento, con il governo Meloni già in carica gli sbarchi sono stati ben 158.000, con un aumento del 50% rispetto all’anno precedente. Quindi non si può colorare politicamente la geografia; di fronte ad una crisi in un paese a poche ore di navigazione i problemi ci sarebbero per qualsiasi governo.

Il tema della maggiore incidenza percentuale dei residenti stranieri nella maggior parte dei reati è oggettivo, dimostrato dai dati; è il prezzo della società complessa; qualcuno a sinistra intende sottacerlo, lasciando spazio alla strumentalizzazione politica dell’altra parte e corre il rischio di essere un tema dibattuto senza essere gestito.

L’attuale sinistra italiana ha un atteggiamento, molte volte, autolesionistico sul tema della sicurezza in generale, come se fosse un argomento di destra, da non trattare in un contesto anche repressivo, come se una persona che si sente insicura in una stazione o per strada non possa essere un elettore dell’opposizione.

Quando in una manifestazione vengono aggredite le Forze dell’ordine, vorrei vedere la solidarietà a questi lavoratori della sicurezza non relegata nella decima riga di un comunicato, dopo che la destra – centro ha già “messo cappello” esprimendo subito solidarietà. Gli operatori della sicurezza sono al servizio di tutti, rappresentano la Repubblica, non permettiamo che vengano percepiti come forze di parte.

Quest’ultima considerazione mi sento di riferirla soprattutto al Partito Democratico che ha avuto una consolidata esperienza di governo e non può regredire rispetto a livelli di responsabilità già raggiunti in passato, solo perché è all’opposizione.

Stefano Gelati

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