Sissa Trecasali, aggiudicati i lavori per la SP33 del canale Milanino

SMA MODENA
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È stato sottoscritto il contratto di appalto per l’esecuzione dei lavori alla Variante alla Strada provinciale 33 Padana Occidentale, conosciuta come strada del Milanino, a San Nazzaro di Sissa Trecasali.

I lavori sono stati affidati dal Servizio Viabilità dalla Provincia di Parma, mediante procedura aperta, al Consorzio Stabile Poliedro di Parma.

L’intervento prevede la realizzazione di un asse stradale in variante alla Sp 33 Padana Occidentale della lunghezza complessiva di circa 1,5 km nel territorio comunale di Sissa Trecasali, con inizio sull’argine del Canale Milanino a sud-ovest dell’abitato di Coltaro, procedendo in direzione sud-ovest fino a riconnettersi sulla strada provinciale esistente.

L’importo dei lavori a base gara è di 3.076.537,86 euro con un quadro tecnico economico complessivo di 4.885.000 euro finanziato per 4.385.000 euro da Salt Spa (ex Autocisa) e per 500.000 euro dalla Provincia di Parma con fondi propri.

“Si tratta dell’ultima opera tra quelle connesse alla TiBre – commenta Daniele Friggeri, vicepresidente della Provincia con delega alla Viabilità – che trova effettiva attuazione. Al momento del nostro insediamento, come Amministrazione provinciale, ci eravamo presi l’impegno di portare a compimento tutte le opere connesse all’apertura del casello di Sissa Trecasali e lo stiamo facendo. Solo pochi giorni fa abbiamo inaugurato i ‘baffi’ di raccordo tra la Sp10 ed il casello ed inoltre stanno procedendo gli altri lavori sulla Sp8 e a San Nazzaro. Ora un altro importante passo in avanti in un punto della viabilità molto critico nell’asse di collegamento tra la Bassa Est e la Bassa Ovest tra Sissa e Colorno. I cittadini della zona attendono, da tempo, il miglioramento di questo tratto di viabilità. Visti i continui cedimenti del sottofondo sull’argine del Milanino abbiamo preferito adottare una soluzione alternativa all’ennesimo intervento di asfaltatura dell’attuale Sp33 tra San Nazzaro e Coltaro, che non sarebbe risultato risolutivo, decidendo di realizzare un nuovo tratto di strada a livello dei campi e non più sull’argine anche a tutela del ruolo di difesa idraulica dello stesso argine”.