
I fumetti fanno parte della nostra vita e possono raccontarci molto di noi. Spesso, nella nostra giovinezza, erano appoggiati sul comodino della nostra stanza, ci osservavano, ci facevano compagnia, costituivano un momento di svago e di riflessione.
Se n’è parlato venerdì 20 ottobre al Museo Glauco Lombardi di Parma nel convegno organizzato dai club Rotary di Parma, Salsomaggiore Terme e Brescello in occasione della mostra su Carlo Bisi, noto fumettista e illustratore brescellese, che rimarrà aperta fino 29 ottobre prossimo, alla presenza di Leo Ortolani, celebre autore di Rat-Man, e di Alessandro Bosi, sociologo dell’Università di Parma.
Il convegno è nato dall’idea di creare un collegamento virtuale tra Sor Pampurio e Rat Man, due personaggi iconici di diverse e lontane generazioni, per proporre una riflessione sulle inclinazioni, sulle ambizioni e sulle prospettive dei giovani di ieri e di oggi.
Dopo i saluti di Maurizio Dodi e Francesca Sandrini, rispettivamente presidente e direttrice del Museo Glauco Lombardi e dell’assessore alla cultura Lorenzo Lavagetto, sono quelòli di Andrea Errera, presidente Rotary Parma, Francesco Maini, presidente Rotary Salsomaggiore Terme e Lucio Riva, presidente Rotary Parma Farnese.
Andrea Errera, professore di Storia del diritto presso l’Università di Parma, ha ricordato che l’arte del fumetto è antica di almeno mille anni. Nella basilica di San Clemente a Roma, infatti, si trova quello che potremmo considerare il primo fumetto della storia, che rappresenta il dialogo intercorso tra San Clemente, il prefetto romano Sisinio e i suoi tre servi.
I lavori del convegno sono stati aperti da Giovanni Santelli, presidente dell’Accademia di Studi Storici Brig, che ha descritto la figura di Carlo Bisi (1890-1982), fumettista, disegnatore, pittore e cantore della bassa parmense, nato a Brescello ma residente a Parma, dove ha studiato e abitato per una ventina d’anni. Bisi, ha spiegato Santelli, raggiunse la fama come fumettista, in particolare, con il Sor Pampurio che fu pubblicato dal Corriere dei Piccoli per moltissimi anni (1929 – 1978) e venne ripreso anche all’estero.

Il Sor Pampurio – ha precisato Giuseppe Giulio Luciani, presidente del Rotary Brescello Tre Ducati e moderatore dell’incontro – è un personaggio bislacco, in marsina e papillon, certamente figlio di un altro tempo, ma assolutamente attuale per le sue nevrosi, che Bisi racconta nelle sue strisce, facilmente riscontrabili nella società e nei giovani d’oggi.
Rat Man – prosegue Luciani – è un super eroe o per lo meno ambisce ad esserlo. Ci prova, ma non ci riesce ed è in questa continua tensione sarcastico parodistica che il personaggio si definisce.
Per Ortolani, come diceva Bisi, è importante divertirsi e divertire. Al contempo attraverso l’immediatezza della vignetta – spiega l’autore di Rat-Man – è possibile veicolare messaggi importanti e complessi, che in altro modo sarebbe difficile trasmettere.
Sor Pampurio – precisa Alessandro Bosi – è coerente con la scuola che lo accompagna per molti anni, per lo meno fino agli anni ’60. Le serie di Bisi sono scritte con linguaggio semplificato ed in rima per imprimersi più facilmente nella memoria; sor Pampurio è un eroe della cultura orale in un tempo in cui l’analfabetismo era imperante ed il sapere era trasmesso verbalmente.
Dopo gli anni ’80 – prosegue Bosi – a seguito della riforma del ‘63 – la scuola, un tempo calligrafica e ordinata, si arricchisce di linguaggi. Rat-Man, coerentemente con questo profondo cambiamento intervenuto nella scuola e nella società, porta nel mondo dei ragazzi questa molteplicità dei linguaggi. Il fumetto diviene una sola cosa con lo scrittore, è materia viva che agisce sull’autore.
“Bisi con Sor Pampurio e Ortolani con Rat-Man – ha concluso Bosi – non rispecchiano i giovani ma li interpretano dall’interno”.
“La psicologia del personaggio si costruisce attraverso la psicologia dell’autore”, ha spiegato Ortolani: “cresco insieme alle storie che scrivo”. “Per quanto riguarda i modi di raccontare una storia, faccio un esempio. E’ come prendere una barca e andare al largo. E’ faticoso e pericoloso. La ricerca di strutture narrative mi ha spinto ad andare a pesca al largo, in mare aperto, col rischio di imbattermi in mille avversità”.
Quali giovani raccontano il Sor Pampurio e Rat-Man? “Non più i giovani d’oggi”, risponde Luciani. “La Generazione Z, di cui molto si parla, preferirei chiamarla generazione S, perché è una generazione “Senza”, è una generazione caratterizzata dalla mancanza di qualcosa. E’ la generazione del latte senza lattosio, del pane senza glutine, dei partiti senza statuto e degli accordi senza contratto. Aggiungerei che è una generazione senza supereroi, come Rat-Man”.