Spaccio di droga: due italiani ai domiciliari e un kosovaro arrestato, sgominata la banda di Salso

di UG

Spacciavano droga a Salsomaggiore, sempre in luoghi concordati dai pusher con gli acquirenti locali, ma nonostante le cautele e le precauzioni adottate, i Carabinieri hanno documentato centinaia di vendite di stupefacenti.

Cautele che comprendevano anche limitare al minimo le conversazioni telefoniche, camuffando le richieste di stupefacenti con termini quali “birra grande”, “birra piccola”, per indicare il grammo intero o il mezzo grammo di cocaina, evidentemente per non suscitare sospetti negli investigatori.

Al termine delle indagini due italiani sono finiti ai domiciliari e un uomo, di nazionalità kosovara, nel carcere di via Burla per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti: lo ha stabilito il gip su richiesta della Procura, dopo le indagini dai Carabinieri di Salsomaggiore Terme e aver acquisito un corposo materiale indiziario.

L’esecuzione delle misure cautelari è avvenuto nel tardo pomeriggio del 5 dicembre, con il dispiegamento di Carabinieri sia in uniforme che in abiti civili.

Gli elementi raccolti hanno, inoltre, permesso di stabilire le responsabilità penali di ciascuno. Al vertice, il kosovaro si occupava di rifornire di dosi i due italiani gregari.

L’indagine, iniziata nel marzo dello scorso anno e terminata ad agosto, ha consentito di raccogliere nei confronti degli indagati gravi indizi di colpevolezza per numerosi episodi di spaccio al dettaglio di cocaina, prevalentemente nel comune di Salsomaggiore Terme.

Tutto è iniziato a seguito del deferimento di un cittadino italiano di origini albanesi, trovato in possesso di 13 grammi di cocaina e 7 grammi di amfetamina. Da qui partiva un’intensa attività investigativa che fin dall’inizio, ha permesso alle forze dell’ordine di individuare numerosissime cessioni di cocaina, per un valore economico di 250.000 euro.

Nel corso dell’attività di intercettazione i Carabinieri sono riusciti a certificare gli episodi di spaccio, attraverso i controlli che seguivano le operazioni di pedinamento condotte dalla polizia giudiziaria.

Le cessioni sono state utile anche per utili per segnalare alla Prefettura di Parma un cospicuo numero di assuntori di stupefacenti.

Nell’azione inquirente sono stati comprovati molteplici contatti con spacciatori di origini albanesi, appositamente arruolati per lo spaccio “da strada”, particolarmente attenti ad eludere le indagini attraverso l’utilizzo di precauzioni, come alloggiare in strutture ricettive e utilizzare veicoli a noleggio.

Nonostante quindi l’elevato livello di attenzione degli indagati, durante tutta l’attività, da marzo 2023 ad agosto 2024, sono stati effettuati riscontri, culminati con cinque arresti in flagranza di reato, tre denunce in stato di libertà e numerose segnalazioni all’autorità amministrativa, con il sequestro di 650 grammi di cocaina che, venduti al dettaglio, avrebbero fruttato agli indagati guadagni per circa 60.000 Euro.

Durante le perquisizioni è stato recuperato anche un “sasso” di cocaina di 465 grammi.

 

 


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