Strade e sentieri escursionistici non comunali e responsabilità: Andrea Massari primo firmatario della risoluzione in Regione

di Andrea Marsiletti

Una risoluzione che trova sostegno anche tra i banchi della minoranza per chiedere al Governo e Parlamento di chiarire le competenze sulla manutenzione di strade e percorsi non comunali e di tutelare gli amministratori locali da responsabilità improprie.

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna discuterà una risoluzione sostenuta da consiglieri di maggioranza e minoranza, con l’obiettivo di affrontare un tema cruciale per i territori montani e per la sicurezza di chi li amministra: la definizione delle responsabilità penali e civili relative alla manutenzione di strade, sentieri e percorsi che, pur trovandosi nel territorio dei Comuni, non rientrano nella loro diretta competenza.

L’iniziativa nasce in seguito alla sentenza del Giudice di Pace di Parma – Sezione Penale – del 21 maggio 2025, che ha condannato il sindaco Gianpaolo Serpagli e il responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Bedonia (PR) per un incidente avvenuto nel giugno 2020 su una strada di proprietà del Consorzio di Bonifica Parmense.

Un processo durato due anni e mezzo, con 14 udienze, che ha messo in evidenza un vuoto normativo in grado di esporre gli amministratori locali a responsabilità personali anche in assenza di poteri gestionali o obblighi di manutenzione diretta.

A seguito della vicenda, il Comune di Bedonia ha dovuto chiudere al transito di biciclette e motocicli ben 21 strade consortili, per un totale di circa 40 chilometri di percorsi, con gravi conseguenze sul turismo, sull’economia locale e sulla promozione della mobilità sostenibile.

La situazione ha destato profonda preoccupazione tra i Comuni e ha spinto i consiglieri regionali in accordo con ANCI Emilia-Romagna a chiedere un confronto urgente a livello nazionale per garantire certezza del diritto e una chiara assegnazione delle responsabilità.

La risoluzione in esame chiede che la Giunta regionale si impegni a:

Promuovere un confronto con il Governo e in sede di Conferenza Stato-Regioni per chiarire le competenze e le responsabilità nella manutenzione di strade, piste ciclabili e percorsi escursionistici non comunali;

Sostenere, in collaborazione con ANCI Emilia-Romagna, iniziative legislative mirate a tutelare sindaci, assessori e tecnici comunali da responsabilità personali in assenza di competenze dirette;

Garantire serenità amministrativa a chi, quotidianamente, opera per la valorizzazione dei territori e la sicurezza dei cittadini.

Il testo richiama inoltre la recente Legge n. 131/2025, che riconosce lo status speciale delle zone montane e stabilisce che il comportamento colposo del fruitore dei percorsi escursionistici costituisce caso fortuito ai fini della responsabilità civile, fornendo così un primo importante passo nella direzione della chiarezza normativa.

“Serve una normativa chiara che eviti di penalizzare chi amministra territori complessi e si impegna a promuovere il turismo sostenibile e la fruizione sicura dell’ambiente montano”, ha dichiarato Andrea Massari, consigliere regionale e primo firmatario della risoluzione.

La proposta rappresenta un segnale politico forte e una richiesta condivisa da numerosi amministratori locali dell’Appennino emiliano-romagnolo, che chiedono una legislazione più equilibrata, capace di conciliare tutela dell’ambiente, sicurezza e responsabilità amministrativa.

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