Sino al 15 agosto 2025 concerti gratuiti tra Tornolo, Borgotaro, Bedonia, Compiano, Bardi e Bore (PR). In cartellone star internazionali, da Joseph Arthur a Paul Roland
Quando il rock incontra la storia si crea un’atmosfera magica. E il TaroCeno Rock Festival, che sino al 15 agosto 2025 attraverserà sei comuni parmensi tra Valtaro e Valceno, nel cuore di Visit Emilia, promette di essere una di quelle esperienze che restano addosso come un riff che continua a suonare nella testa.
Sei musicisti rock di calibro internazionale porteranno nei borghi medievali dell’Appennino parmense, in sei tappe, sei modi diversi di vivere la musica che ha cambiato il mondo.
Organizzato da Piccola Orchestra Italiana e Musica in Castello, con la direzione artistica di Enrico Grignaffini, il festival è un progetto che va oltre la semplice programmazione musicale.
Dopo i concerti a a Tornolo con gli Strawboys di Colm Murphy e a Borgotaro con il cantautore Joseph Arthur si prosegue giovedì 17 luglio a Bedonia (Piazza Centinaro) con Uncle Lucius, la band texana che ha fatto del motto “Keep the wolves away” una dichiarazione di guerra al rock commerciale. Il loro southern rock è puro veleno distillato, che entra nelle vene.
Il momento clou sarà giovedì 31 luglio a Compiano (Castello di Compiano, Via Marco Rossi Sidoli) con Paul Roland, accompagnato da Cristiano Castelletti alla chitarra, Alessandro Barbazza a voce e basso, e Andrea Canella alla batteria. Roland è uno di quegli artisti che il mainstream ha sempre ignorato ma che chi mastica rock sa essere una leggenda vivente. Anche agosto riserva sorprese elettrizzanti.
Lunedì 11 agosto a Bardi (piazza Vittoria) arriva la band di Lynn Drury, mentre venerdì 15 agosto a Bore (via Roma) i Cheap Wine chiuderanno con il loro “Rock targato Italia” – con la voglia di dimostrare che anche dalle nostre parti si sa fare rock vero.
I concerti iniziano tutti alle 21.30. L’ingresso è gratuito e le offerte andranno a “C’è da fare ets”, un’associazione che si occupa di contrastare il ritiro sociale dei giovani. Perché il rock, quando è vero, non è mai solo intrattenimento – è sempre anche una forma di resistenza, di comunità, di cura.
«Con TaroCeno Rock Festival vogliamo dimostrare che le nostre Valli possono essere il palcoscenico ideale per la grande musica internazionale. – spiega Francesco Mariani, presidente dell’Unione dei Comuni Valli del Taro e Ceno – Il rock è energia pura, e questa energia si sposa perfettamente con la storia millenaria dei nostri borghi. È un modo nuovo di vivere il territorio, di farlo conoscere, di renderlo protagonista di un’esperienza culturale unica». Fermarsi al solo concerto sarebbe come ascoltare solo il ritornello di una canzone perfetta. Le Valli del Taro e Ceno sono un album completo da suonare fino in fondo: con torrenti, cascate, castelli, musei, sentieri in montagna e nell’Oasi dei Ghirardi.
E oltre alla musica, c’è un altro spettacolo che inizia: tavole imbandite con funghi porcini che sanno di terra e pioggia, torte d’erbe che raccontano ricette tramandate come standard jazz, il calore di agriturismi dove ogni camera è un rifugio, b&b che profumano di lavanda, o l’esperienza ancestrale di dormire in una yurta sotto un cielo stellato. Qui, tra queste valli dove la natura non è solo scenario ma protagonista, lo stare bene è la dimensione più autentica: quella che rimette in pace con il mondo, una nota alla volta.


