Turismo, Vignali: “Parma ferma, mentre le altre città emiliane crescono”

di UG

 Il turismo cresce in Emilia-Romagna ma non a Parma. Il Comune smetta di raccontare la favola dei flussi turistici in aumento, guardi piuttosto in faccia la realtà dei dati forniti dalla Regione e trovi soluzioni efficaci per invertire la tendenza. È quanto ha dichiarato l’ex Sindaco Pietro Vignali, capogruppo della lista “Vignali sindaco” e consigliere regionale.

I dati dei primi 4 mesi del 2025 rapportati con lo stesso periodo del 2024 sono impietosi se li si paragona a quelli degli altri capoluoghi emiliani ad essa equiparabili per attrattività turistica – ha proseguito Vignali prima di snocciolare i dati.

Per quanto riguarda i pernottamenti Parma è in contrazione dello 0,3 e pressoché ferma con un 0,1% per turisti arrivati mentre la vicina Modena ha registrato addirittura aumenti dell’ +11,8 per pernottamenti e del 10,2 per turisti.

Bene anche Bologna con + 7,5 per pernottamenti e un + 7,9 per turisti. Nettamente positiva anche Ferrara con + 3,1 per pernottamenti e un + 2,1 per turisti arrivati in città.

Ancora peggiore il dato di Parma per quanto riguarda gli alberghi facendo registrare addirittura un – 5,3 e un – 2,6 rispettivamente per pernottamenti e turisti mentre le altre città come Modena e Bologna hanno registrato dati in aumento (anche del 2 per cento).

 

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La situazione dei primi 4 mesi del 2025 (che comprende anche i lunghi ponti di fine aprile) fa seguito al triste dato del mese di dicembre quando addirittura alcune strutture sono rimaste chiuse in quello che dovrebbe essere il periodo più ricco. Infatti Parma nel dicembre 2024 rispetto al dicembre 2023 aveva registrato un – 6,8 % mentre Bologna registrava un + 0,9, Modena + 8,9 e Ferrara addirittura un + 13,8. Dati che vanno a comprovare quanto già evidenziato da più parti sull’inconsistenza delle attività organizzate dall’amministrazione durante il mese delle festività natalizie.

La situazione di Parma che praticamente non cresce nei primi quattro mesi del 2025 va rapportata alla crescita complessiva per l’intera Emilia-Romagna del + 2,2 % per turisti e del + 1,7 per pernottamenti.

L’arretramento di Parma è allarmante. Occorre con urgenza avviare iniziative efficaci, che consentano alla città di recuperare in attrattività e sulle quali l’amministrazione comunale è praticamente ferma.

Per aumentare la sua attrattività occorrono grandi eventi come le mostre del Parmigianino e quella del Correggio che da Presidente del Comitato avevo organizzato e che da sola aveva portato 453.000 biglietti paganti. Su Parma non paga la politica dei piccoli eventi: da un mio accesso agli atti ho potuto verificare che le mostre Parma 360 e Contemporanea hanno registrato solo 3600 e 7763 biglietti venduti. Manca una politica di marketing efficace che consenta alla città di evidenziare le proprie attrazioni culturali a livello nazionale e internazionale. A proposito di attrattiva internazionale preoccupano anche i cali dei mesi dello scorso settembre e ottobre rispettivamente del 20 e 2 per centro per arrivi e del 19 e 3 per i pernottamenti quando si svolge il Festival Verdi, evento che avevo inaugurato con questo format nel 2007. È un segnale che l’evento andrebbe fortemente rilanciato. Non giovano inoltre all’appeal turistico il degrado e l’insicurezza diffuse in quello che dovrebbe essere il salotto della città e la sua porta di ingresso, ovvero centro storico e stazione ferroviaria. In riferimento al trasporto ferroviario va anche sottolineato che i potenziali turisti sono anche disincentivati dalle difficoltà a raggiungere Parma dagli scarsissimi collegamenti diretti con le grandi città italiane e dall’assenza di quelli più comodi e rapidi.

E anche Le passerelle come quella dell’Assessore regionale Frisoni venuta in avanscoperta a Parma per raccontare delle grandi potenzialità turistiche del nostro territorio che poi non vengono adeguatamente sfruttate servono a poco. Così come non è utile – ha concluso Vignali – continuare a negare come sta facendo il comune di Parma la situazione di difficoltà evidenziata sia da questi dati sia dalle legittime lamentele di tanti operatori del settore alberghiero.

 

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