Turni massacranti, squadre sotto organico e personale allo stremo. È il grido d’allarme lanciato da Eros Dini, segretario regionale del Conapo, il sindacato maggiormente rappresentativo dei Vigili del Fuoco. Nei comandi dell’Emilia-Romagna mancano circa 600 unità operative: una carenza che tocca il 34% tra il personale qualificato e il 20% tra i vigili.
Solo nel 2024, i Vigili del Fuoco della regione hanno affrontato oltre 81.800 interventi tra incendi, soccorsi tecnici e calamità naturali, senza contare gli impegni nazionali che hanno richiesto rinforzi fuori regione. Le nuove assegnazioni previste per ottobre, legate al 100° corso e alla mobilità in uscita, rischiano però di essere insufficienti a tamponare l’emergenza.
“Questa non è più una questione interna – denuncia Dini – ma un problema di sicurezza pubblica. I cittadini e gli operatori sono esposti a rischi inaccettabili. Servono assunzioni immediate, una redistribuzione del personale basata sulle reali necessità territoriali e fondi straordinari. Non possiamo più aspettare.”
Un appello che suona come un ultimatum: senza un intervento rapido da parte dell’amministrazione, il sistema di soccorso della regione potrebbe trovarsi in seria difficoltà proprio mentre aumentano i rischi legati a eventi estremi e calamità naturali.