
Ottenere alcune fermate dei treni ad Alta Velocità nella Stazione di Parma dovrebbe essere un obiettivo strategico per la nostra città ma, in modo colpevole e incomprensibile, è stato dimenticato.
E pensare che per consentire ai treni ad AV di raggiungere la Stazione di Parma furono investiti più di 100 milioni di euro per realizzare l’interconnessione, furono espropriati terreni e creati disagi per anni ai parmigiani che attraversavano o vivevano di fianco ai cantieri.
Su questa partita la politica locale e l’Amministrazione comunale sono stati del tutto assenti. Probabilmente per quieto vivere e per non scontrarsi con chi ha interessi contrastanti ai nostri, si è preferito considerare questa partita chiusa, un’occasione irrimediabilmente persa.
Gli unici ad essersi impegnati su questo tema sono stati, ancora una volta, i parlamentari di Parma Maestri, Pagliari e Romanini che mesi fa hanno incontrato per la seconda volta l’amministratore delegato e direttore generale di Trenitalia, Barbara Morgante, e Donatello Di Tullio, responsabile della direzione centrale Affari internazionali e istituzionali di Ferrovie dello Stato, per rinnovare la richiesta di potenziamento dei collegamenti ad Alta Velocità tra la nostra città, Roma e Milano. In quell’occasione hanno ribadito le ragioni che stanno alla base della richiesta di ulteriori coppie di treni ad Alta Velocità su Parma dopo che, lo scorso anno, Trenitalia aveva subordinato le sue risposte al completamento del potenziamento del materiale rotabile con l’introduzione dei Freccia Rossa 1000.
Trenitalia diede contro di alcune difficoltà tecniche e operative legate alla disponibilità di binari e al ritardo nei tempi di percorrenza indotto dalla fermata in interconnessione, ma non negò la fattibilità di questo potenziamento.
La posizione di Trenitalia non fece altro che confermare quanto dichiarò l’allora assessore regionale ai trasporti Peri rispondendo ad un’interrogazione. Peri disse che nulla osta da parte della Regione a portare i treni ad Alta Velocità a Parma e che tale decisione compete solo ai gestori sulla base di “valutazioni di mercato”.
È davvero difficile pensare che non sussista la sostenibilità economica di portare a Parma due o tre coppie di treni AV, considerata l’utenza della nostra provincia e delle altre città limitrofe che proprio nella nostra stazione potrebbero trovare il punto di accesso più comodo e veloce all’Alta Velocità, tenuto conto che la Stazione AV di Reggio Emilia in linea è accessibile solo in macchina o con pullman dedicati che devono attraversare il traffico cittadino e autostradale.
Ribadire l’utilità della fermata AV a Parma appare fin superfluo tanto è evidente. Non sono solo utilissimi per i parmigiani che devono spostarsi ma anche per i turisti italiani e stranieri che preferiscono di gran lunga muoversi sui treni AV perché più veloci, confortevoli e nuovi. Questi turisti potrebbero scendere direttamente nel centro della nostra città, come avviene per Milano, Bologna, Firenze e Roma. Essere tagliati fuori da questa flusso è una penalizzazione enorme per Parma, per le nostre imprese, per il nostro Teatro, per il nostro commercio.
Ma per ottenere il risultato bisogna crederci, fare delle cose, coinvolgere tutte le Istituzioni, se necessario anche scontrarsi. Se sarò sindaco considererò l’Alta Velocità a Parma una priorità assoluta e sono fiducioso che con il supporto dei nostri parlamentari e della Regione sia un obiettivo raggiungibile, proprio perché economicamente sostenibile.
Dario Costi, candidato alle primarie del centrosinistra