
Il concerto che si tenne nello stato di New York nel caldo Agosto del 1969 doveva essere, nelle intenzioni degli organizzatori, una tre giorni “di pace e musica rock”. Il festival di Woodstock, pubblicizzato con tali parole, si tenne dal 15 al 18 Agosto nei campi della fattoria di Max Yasgur, nei pressi di White Lake nella cittadina di Bethel, a circa 70 chilometri a sud di Woodstock, luogo da cui prese il nome.
Durante quel fine settimana, che a tratti fu piovoso, 500.000 giovani assisteranno ad un evento storico per l’affermazione della cultura hippie e anticonformista che vedeva nella nuova musica rock la più autentica espressione del proprio modo di essere. Tra gli artisti che si esibiranno sul palco vi furono Jimi Hendrix, Janis Joplin and the Kozmic Blues Band, Joan Baez, Joe Cocker, Santana e the Who, artisti che insieme ad altri di quegli anni hanno fatto la storia del rock. Hendrix, che sarà l’ultimo ad esibirsi nella mattinata di Lunedì 18 di fronte a 200.000 persone, suonerà per due ore, in quella che fu la performance più lunga della sua carriera di musicista. Sul palco fece anche la sua comparsa Abbie Hoffman, icona della controcultura e del dissenso radicale americano. Fra i più attivi a battersi contro l’establishment di Washington, Hoffman ebbe un alterco con Il chitarrista dei Who Pete Townshend per aver interrotto la band.
Il sito del festival non era attrezzato per ospitare centinaia di migliaia di persone. Le strutture sanitarie erano insufficienti ed il sistema di pronto soccorso sostanzialmente non esisteva, ma nonostante la stampa avesse cercato di dipingere Woodstock come una congrega di degenerati dediti all’uso di sostanze stupefacenti ed alcohol, la manifestazione ebbe un grandissimo successo ed assurse a simbolo per un’intera generazione. Max Yasgur, che mise a disposizione il proprio terreno per il concerto, parlò con ammirazione di come mezzo milione di giovani avessero dato prova di poter creare, sebbene per soli 3 giorni, una comunità basata su ideali di coesistenza pacifica e rispetto del prossimo in un contesto che avrebbe potuto facilmente degenerare in risse e saccheggi, che invece non si verificarono.
Woodstock fu reso possibile grazie agli sforzi degli organizzatori John Roberts, Michael Lang, Joel Rosenman e Artie Kornfeld, e finì idealmente per rappresentare una visione alternativa, seppur di breve durata, a quel sistema e società capitalista che i movimenti giovanili degli anni ’60 volevano cambiare.
Alessandro Guardamagna