
Nell’Agosto del 1835 il New York Sun pubblicava il primo di una serie di sei articoli in cui annunciava la scoperta sensazionale di vita sulla Luna. Secondo il giornale, il famoso astronomo inglese John Herschel si era recato in Sud Africa a Città del Capo nel Gennaio del 1834, dove avrebbe istituito un osservatorio astronomico dotato di un nuovo potentissimo telescopio. Con questo Herschel era stato in grado di osservare la superficie lunare dove aveva trovato prove di forme di vita, tra le quali spiccavano animali fantastici come unicorni, castori a due zampe e umanoidi alati simili a pipistrelli, definiti Vespertilio-homo. Gli articoli offrivano anche una vivida descrizione della geografia della luna, con crateri enormi, giganteschi cristalli di ametista immersi in una vegetazione lussureggiante dove scorrevano fiumi impetuosi.
Il New York Sun era un giornale che, dalla sua fondazione avvenuta due anni prima, aveva sempre fatto ricorso al sensazionalismo per far leva sul pubblico, utilizzando spesso uno stile narrativo. Dal giorno in cui il primo articolo sulla nuova scoperta venne pubblicato, le vendite del giornale aumentarono vertiginosamente. Naturalmente nulla di quanto era pubblicato corrispondeva a verità. The Edinburgh Journal of Science, che il New York Sun citava come fonte scientifica delle clamorose scoperte, aveva smesso di esser pubblicato anni prima, e gli articoli con ogni probabilità erano stati redatti da Richard Adams Locke, un giornalista formatosi all’università di Cambridge. Anche se intesi come satira, i lettori furono completamente presi dalla storia, senza riuscire inizialmente a distinguere la realtà dalla finzione. L’interesse sulle presunte scoperte di Herschel si diffuse rapidamente, alimentato anche dai commenti entusiasti di numerosi giornali che riprendevano l’articolo del Sun. Diversi bollettini di accademie scientifiche europee pubblicarono la notizia e il clamore fu tale che finì anche per trarre in inganno un comitato di scienziati dell’università di Yale, che si recarono a New York in cerca degli articoli originali del The Edinburgh Journal of Science. Gli impiegati del Sun riuscirono a mandarli avanti e indietro tra gli uffici stampa di varie testate giornalistiche, nella speranza di scoraggiarli. Alla fine gli studiosi tornarono a Yale senza rendersi conto di esser stati ingannati.
A Settembre il Sun ammise che gli articoli erano a tutti gli effetti una bufala. Il pubblico infine ne apparve divertito e le vendite future del giornale non ne risentirono.
Alessandro Guardamagna