
“Finalmente anche Bruxelles sposa la linea della Lega Nord e capisce che liberalizzare i nomi dei vitigni fuori dai luoghi di produzione è pura follia”.
Fabio Rainieri, vice presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna interviene così a seguito delle indiscrezioni filtrate dall’Ue in merito a un possibile dietrofront sulla proposta di liberalizzazione dei nomi dei vitigni.
”Lambrusco, Aglianico, Barbera, Brachetto, Cortese, Fiano, Greco, Nebbiolo, Picolit, Primitivo, Rossese, Sangiovese, Teroldego o Verdicchio solo per fare alcuni esempi – spiega Rainieri – sono quelle etichette famose nel mondo che rischierebbero di finire su bottiglie estere che nulla hanno a che vedere con i nostri vini di eccellenza. Ma attenzione – chiosa Rainieri – la sospensione o il ritiro del testo non bastano.
Così si rischia di rimandare il problema. Al contrario – attacca – bisogna essere propositivi e muovere uniti verso un’unica direzione che è quella della massima tutela per queste produzioni che sono delle vere e proprie opere d’arte. Non possiamo in alcun modo permettere che i capolavori del nostro panorama agroalimentare ed enologico continuino a essere messi all’angolo da un mercato di falsi e di tarocchi”.
“Per questo – continua – abbiamo presentato una risoluzione che invita la Giunta regionale a muovere in questa direzione Di più – aggiunge Rainieri – bisogna sensibilizzare il ministro dell’agricoltura affinché una volta per tutte vada in Ue a battere i pugni sul tavolo.
L’assessore Caselli ha detto che non bisogna abbassare la guardia? Bene, siamo al suo fianco e per quello che ci riguarda, non arretreremo di un solo centimetro. Ci aspettiamo ora che anche il Pd faccia lo stesso e che da una regione di assoluta tradizione gastronomica ed enologica di eccellenza come la nostra, si alzi forte un coro bipartisan a sostegno delle nostre terre”.