Parma Gestione Entrate, i commenti della politica

SMA MODENA
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Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle intende chiarire che ha piena fiducia nelle attività della magistratura e si augura che le indagini portino presto a riscontri più certi, nell’interesse di tutta la città (leggi “Maxi operazione della Guardia di Finanza e della Polizia in Parma Gestione Entrate: dieci persone portare in Questura“).

Riteniamo che l’amministrazione comunale abbia agito correttamente nell’avviare una procedura di indagine interna senza attendere l’intervento della magistratura, a dimostrazione che è nostro interesse fare chiarezza. Un’amministrazione targata 5 stelle non deve lasciare alcun dubbio su quale sia il suo atteggiamento nei confronti di ipotetici reati. Allo stesso tempo non intendiamo emettere sentenze in una fase preliminare. Ciò che però deve essere chiaro a tutti è che questa amministrazione, questa maggioranza e questa forza politica non devono nulla a nessuno e quindi non hanno bisogno di difendere nessuno per partito preso.

Secondo quanto emerso in queste ore pare che i reati ipotizzati si riferiscano a procedure interne partite ben prima dell’insediamento di questa amministrazione e passate anche attraverso ben due commissari prefettizi. Questo non per sollevare da eventuali responsabilità, ma piuttosto per evidenziare come al momento del nostro arrivo, nel 2012, i problemi della “galassia partecipate” erano tanti e non di facile soluzione. L’Assessore Capelli prima e l’Assessore Ferretti hanno compiuto un lavoro enorme che questa maggioranza gli riconosce e grazie al quale, ora, nella nostra città non si parla più di fallimento, ma di investimenti.

MoVimento 5 Stelle

Gruppo Consiliare di Parma


 

La magistratura sta indagando su Parma Gestione Entrate e non abbiamo alcuna intenzione di interferire o commentare le indagini.

Una cosa però è certa: il Comune di Parma, nonostante le molteplici perplessità sollevate soprattutto da un’associazione cittadina (il MNC) e anche di consiglieri comunali (PD), finora ha sempre difeso a spada tratta l’operato di tale società il cui Presidente, lo ricordiamo, è stato scelto dal Sindaco, sulla base di una scelta fiduciaria, senza neppure la presentazione del curriculum, il che significa un’accentuazione del rapporto di fiducia nei suoi confronti.

Le ragioni della scelta, il Sindaco non ha mai spiegato, evitando altresì la doverosa comunicazione al Consiglio Comunale; e gli amministratori di PGE ripetutamente convocati in commissione consiliare non si sono mai resi disponibili.

Solo pochi giorni fa il Comune ha dichiarato di avere incaricato la PWC di operare una verifica, con l’auspicio che un soggetto nominato e pagato dal Comune possa davvero operare un controllo serio e puntuale.

Bene, indipendentemente dall’esito delle indagini una cosa è certa: il Comune in questi anni non ha operato alcuna seria vigilanza nella sua società partecipata ed ha solo cercato di mettere una foglia di fico (l’incarico alla PWC) e solo nell’imminenza dell’azione della magistratura della quale si vociferava da tempo.

Purtroppo tutto questo non ci meraviglia se si considera che il sistema delle partecipate è un carrozzone ancora in piedi i cui costi gravano sui cittadini.

La trasparenza non deve essere un vezzo di parole, ma una pratica costante anche nei confronti dei propri “fiduciari”.

Lorenzo Lavagetto, segretario cittadino PD

Nicola Dall’Olio, capogruppo consiliare PD


Usura, peculato e falso ideologico. Ipotesi di reato che pesano come macigni sull’attuale dirigenza di Parma Gestione Entrate. In attesa di conoscere i fatti e le circostanze contestate una prima considerazione politica ritengo si possa fare.

In questi mesi sono state molte le occasioni in cui si è chiesto conto di cosa stesse avvenendo all’interno della partecipata e, nonostante i molti dubbi espressi su una serie di partite, non ultima la nomina a Presidente di un esperto informatico, la risposta del Comune e dell’assessore al Bilancio Ferretti è sempre stata invariabilmente che andava tutto bene. Nel caso più recente, quello relativo alle notifiche delle multe, si è arrivati addirittura a rispondere ad una interrogazione articolata su sei domande con un semplice “stiamo verificando”.

Temo che su questa vicenda forse un pochino di celerità nel verificare avrebbe giovato a tutti e avrebbe consentito oggi di non fare la figura di quelli che nella migliore delle ipotesi non si erano accorti di nulla.

Qualunque altro giudizio dovrà forzatamente attendere lo sviluppo dell’inchiesta, per il momento mi aspetto però che domani, in occasione del Consiglio Comunale la Giunta riferisca in aula in modo esemplare, spiegando nel dettaglio cosa sia successo e quali misure intenda adottare nell’immediato.

È un atto a questo punto dovuto nei confronti della città, in nome di quella trasparenza che purtroppo su questa come su altre partite è venuta a mancare completamente.

Roberto Ghiretti, Parma Unita

 


“Apprendo dell’ennesima visita di Guardia di Finanza e Polizia alla sede di Parma Gestione Entrate. Augurando alle forze dell’ordine buon lavoro, consapevole del grande impegno che viene sempre chiesto loro, mi auguro che finalmente venga fatta chiarezza”.
Fabio Rainieri, vice presidente leghista dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna, interviene sulla lunga mattinata trascorsa da Volanti e Finanza nella sede di Parma Gestione Entrate, ma anche in Municipio e nelle residenze dei dirigenti dell’ente riscossore, culminate con la consegna di quattro avvisi di garanzia al Presidente Enrico Tosi, all’amministratore delegato Oscar Giannoni, al direttore Pierluigi Allegri e ad un quarto manager.
“Mi auguro – attacca l’esponente del Carroccio – che venga fatta chiarezza una volta per tutte sulla questione multe. Parma Gestione Entrate ha applicato tassi da usura? I nostri cittadini sono stati vessati in modo irregolare improprio e iniquo? Se le indagini dimostreranno la fondatezza delle accuse, chiedo pene esemplari per i responsabili”.
Poi, la stilettata all’amministrazione: “Pizzarotti e Ferretti sapevano che Parma Gestione Entrate non poteva riscuotere ma lo faceva egualmente e con tassi troppi elevati? Perchè non hanno fatto nulla? Nella migliore delle ipotesi non hanno tutelato i loro cittadini, nella peggiore sono stati complici della truffa. Si dimettano, e se responsabili paghino”.

Franco Cattabiani, capogruppo di Civiltà Parmigiana, a seguito degli spiacevoli fatti odierni emersi sulla partecipata comunale Parma Gestione Entrate, ritiene che sia giunto il momento che l’Amministrazione Comunale debba prendere atto della propria debolezza organizzativa e la fragilità del suo governo societario.

Giunti a questo punto, sotto il profilo politico, l’unico rimedio è l’immediata revoca del cda di Pge e la sua messa in liquidazione, così da mettere una pietra tombale a questa vicenda che comunque finisca sotto il profilo penale è già finita sotto il profilo di credibilità della riscossione pubblica a Parma.

Quale autorevolezza in nome pge potrà portare nell’azione di riscossione? Come potranno i cittadini fidarsi? La riscossione è la base del funzionamento di un bilancio pubblico ed essa avviene perlopiu in modo spontaneo a fronte del rispetto che i cittadini hanno della cosa pubblica: oggi questo è definitivamente venuto meno.

Mettendola in liquidazione suggeriamo di cambiarne anche il nome, che poi è la sintesi di questa “storia”: Parma Gestita Male.

Il caso #PGE Parma fa ricomparire la corruzione in una società comunale.

Con Pizzarotti il cambio del libro non c’è stato.

Quella di Parma Gestione Entrate, società di riscossione del Comune di Parma, è un’altra brutta pagina che la Giunta pentastellata e una politica inadeguata e inefficiente fa subire a questa città.

Nessuno può esserne contento, ma nessuno può far finta di niente.

Un’altra brutta pagina, che – ironia della sorte – si è aperta nel giorno della lite tra l’ex sindaco, costretto alle dimissioni nel 2011, e l’attuale, su chi dei due ha “miracolato” Parma (ma di cosa parlano e che città vedono?), riproponendo scenari dell’epoca vignaliana ed evidenziando segni di mancata discontinuità, peraltro più volte denunciati da più parti.

“Ora Parma non si vergogna più” ha dichiarato, proprio oggi, il Sindaco!

Sì, Parma non si vergogna perché è onesta, ma oggi Parma soffre, come nel 2011, perché la sua immagine viene deturpata dalla corruzione (in senso lato) nata e sviluppatasi in una società comunale. Questo è il dato politico, al netto di quello giudiziario, che è di esclusiva competenza della Magistratura. E, ferma la presunzione costituzionale di innocenza, non vi è chi non rimanga impressionato dai reati ipotizzati: accanto al peculato e al falso ideologico, infatti, compare fin l’usura, mai richiamata neppure nell’era vignaliana.

Su quali basi, il 28 gennaio scorso, l’Amministrazione comunale ebbe a dichiarare che tutto era a posto a Parma Gestione Entrate? Come è stato possibile? Questa situazione avrebbe dovuto accertarla, con tutte le conseguenze, l’Amministrazione comunale e non il Movimento “Nuovi Consumatori”, che, invece, è stato pubblicamente aggredito. Il Sindaco ha il dovere di spiegare senza reticenze. E di assumersi tutte le responsabilità come socio di riferimento di PGE.

La morale della favola è che Parma, purtroppo, attende ancora il “cambio del libro”, di cui avevano creato le premesse le opposizioni consiliari tra il 2007 e il 2011, Gruppo del PD in testa. Ed è constatazione che riempie di tristezza e rilancia l’esigenza del “Patto per Parma”.

Giorgio Pagliari