
Il 25 luglio 1897 lo scrittore Jack London parte per unirsi alla Corsa all’oro del Klondike dove scriverà i suoi primi racconti di successo.
Jack London, nome completo John Griffith Chaney London (San Francisco, 12 gennaio 1876 – Glen Ellen, 22 novembre 1916), è stato uno scrittore e giornalista statunitense, noto per romanzi quali Il richiamo della foresta, Martin Eden, Zanna Bianca, Il tallone di ferro.
Il futuro scrittore nacque a San Francisco in California nel 1876, figlio illegittimo (secondo Clarice Stasz e altri biografi) di un astrologo ambulante irlandese, William Henry Chaney, e di Flora Wellman figlia di un ricco inventore dell’Ohio. Il padre si disinteressò di lui, anche perché otto mesi dopo la sua nascita la madre si risposò con John London, contadino vedovo con due figli. Jack venne cresciuto dalla madre e dal padre adottivo.
Terminata la scuola elementare nel 1889, London iniziò a passare da un lavoro all’altro frequentando compagnie assai poco raccomandabili, come ladri e contrabbandieri. Dopo numerose esperienze lavorative, tornò a Oakland per frequentare la Oakland High School, dove partecipò alla redazione del giornale scolastico, “The Aegis”. Nel 1896 riuscì ad entrare all’Università della California, che lasciò nel 1897 a causa di problemi finanziari. Il 25 luglio di quell’anno partì per unirsi alla corsa all’oro del Klondike: è su quella regione che scriverà i suoi primi racconti di successo.
Tutta la sua vita fu caratterizzata da lavori, professioni e interessi personali diversi, coerenti con uno stile di vita vagabondo: fece lo strillone di giornali, il pescatore clandestino di ostriche, il lavandaio, il cacciatore di foche, il corrispondente di guerra (guerra russo-giapponese), l’agente di assicurazioni, il pugile, il coltivatore e, appunto, il cercatore d’oro, prima di realizzarsi, dopo innumerevoli tentativi, come scrittore di successo.
In questo periodo, a partire dal 1894 circa, London aderì al socialismo, battendosi in difesa delle fasce deboli della società: partecipò ad es. a una marcia di disoccupati su Washington per chiedere al Presidente il finanziamento di programmi di lavori pubblici contro la povertà e la mancanza di lavoro (richiesta che precorreva di decenni il New DealRoosveltiano). Abbandonata questa marcia, si diede al vagabondaggio per gli States, di cui tenne un diario trasformato anni dopo nel romanzo itinerante The Road, cui si ispirarono anche scrittori come Jack Kerouac e, in parte, lo stesso Hemingway.
Nel 1894, volendo iscriversi alla Berkeley University, decise di concludere gli studi secondari, finanziandosi con lavoretti di pulizia nella scuola, sul giornale della quale scrisse alcuni racconti ispirati soprattutto a Stevenson e Kipling. Due anni dopo si iscrisse a Berkeley e si diede a un’intensa e confusa attività politica, invocando la lotta di classe, la rivoluzione, ma interessandosi anche a Darwin e all’evoluzionismo e aderì alle teorie relative alla sopravvivenza del più forte sul più debole proprie del darwinismo sociale, il quale ritiene che il concetto di lotta per la vita e la morte debba essere la regola delle comunità umane.
Nell’estate del 1897, venuto a conoscenza della scoperta di ricchi giacimenti d’oro nel Klondike, sul confine fra Canada e Alaska, parte con un amico per unirsi alla “Corsa all’oro”, che aveva al centro a Dawson City, dove incontra avventure e disavventure d’ogni tipo, spesso tragiche e crudeli, che saranno fonti ispiratrici di molti suoi scritti. Nel 1898 rientra a San Francisco con un misero sacchetto d’oro, che gli frutterà pochi dollari.
Si dedica allora intensamente al lavoro letterario, riuscendo a far pubblicare solo una minima parte dei suoi numerosi scritti; tuttavia riuscì ben presto a diventare uno tra i più prolifici, famosi e meglio retribuiti del suo tempo: in tutta la sua carriera letteraria scrisse oltre 50 volumi.
Dopo il successo del suo romanzo più famoso, Il richiamo della foresta, London si dedicò interamente all’attività letteraria, trattando i temi sociali che suscitavano via via i suoi interessi; tra gli appassionati di fantascienza tuttavia anche i suoi racconti di questo particolare genere narrativo godono fama di classici in netto anticipo sui tempi, sebbene questo lato della sua attività sia poco noto al grande pubblico. In numerosi di questi scritti ricorre il tema del ‘giorno dopo’, che descrive un’umanità ritornata ai primordi o in procinto di farlo e prospetta anticipazioni dell’ancora inesistente ‘guerra batteriologica’ (contro una Cina divenuta enormemente popolosa e pericolosamente concorrenziale sul piano produttivo). London decide di darsi alla letteratura, ma per il momento non riesce a farsi notare e pubblicare. Fra la fine del secolo XIX e il 1916 London giunge finalmente al successo, seppur con alti a bassi notevoli, come scrittore, giornalista e inviato speciale. Nel 1903 (dopo un viaggio in Gran Bretagna) scrive “The Call of the Wild”, pubblicato in seguito in circa 6.500.000 esemplari solo in lingua inglese, ma pagato all’autore solo una somma irrisoria, diritti compresi. Nel 1904 salpa per la Corea, dove seguirà come corrispondente la Guerra russo-giapponese. Nel 1906 decide di farsi costruire uno yacht per effettuare, in sette anni, il giro del mondo, cosa che non farà mai. Fra il 1907 e il1909 viaggia e soggiorna nei Mari del Sud e in Australia e nel frattempo dà alle stampe “The Iron Heel” (“Il tallone di ferro”), romanzo fantapolitico che immagina la presa del potere, negli Stati Uniti, da parte di una ristretta oligarchia dittatoriale, con situazioni che sembrano precorrere le nascita dei regimi fascisti europei.