INTERVISTA – Dayla Briganti (Pd Salsomaggiore): “Le porte del partito sono sempre aperte agli ex amministratori fuoriusciti, ma senza ruoli”

di UG

Dayla Briganti è la nuova segretaria del circolo del Pd di Salsomaggiore.

L’abbiamo intervistata per conoscere meglio la nuova fase partito dopo la “scissione” alle recenti comunali con gli amministratori dell’Amministrazione Fritelli e la vittoria del centrodestra con Luca Musile Tanzi.

Puoi parlarci del tuo percorso politico che ti ha portato a essere la nuova segretaria comunale del
Pd di Salsomaggiore?

Prima dell’apertura della campagna elettorale, un’amica appartenente a una delle liste civiche
candidate mi ha fatto notare che una persona con il mio profilo professionale sarebbe stata molto
apprezzata. Ho riflettuto qualche giorno sulla proposta ricevuta. Tuttavia, la lista di cui quest’amica faceva parte non rispettava pienamente le mie idee politiche. Ho, quindi, deciso di iscrivermi al PD, spinta sia dalla vittoria di Elly Shlein a livello nazionale, sia dal grande lavoro compiuto da Stefano Bonaccini a livello regionale.

Il percorso fatto con il nuovo PD durante la campagna ha accesso una nuova passione verso la politica ed io stessa sono stata travolta da tale spinta giovanile. Ci siamo conosciuti e scoperti uniti in un intento assolutamente prioritario: il bene della comunità in cui viviamo. Dopo le elezioni, ho ricevuto grandi manifestazioni di stima dal partito. Dopo l’annuncio delle dimissioni di Leonardo Dall’Asta dal ruolo di Segretario, mi sono candidata e sono stata votata, con mia grande soddisfazione e sorpresa, all’unanimità.

 

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Quali cambiamenti intendi portare dentro il Pd salsese?

Io e il partito abbiamo di fronte un periodo di grande lavoro. Sarà importante continuare a mantenere aperto il più possibile il circolo, sia per incentivare l’ingresso di nuovi membri, sia per ospitare iniziative di altri gruppi o associazioni.

Stiamo già lavorando per attivare tavoli di lavoro tematici e ci impegneremo ad applicare lo Statuto nazionale del PD per, ad esempio, sostenere la formazione politica dei giovani.

Inoltre ritengo fondamentale istituire la Conferenza Permanente delle Donne del Partito Democratico, strumento presente all’interno dello statuto nazionale. La Conferenza avrà il fine di incentivare il dialogo in merito alle politiche di genere. Focalizzeremo la nostra attenzione sugli strumenti, a livello locale, da mettere in atto per combattere la violenza e la discriminazione contro le donne e contro tutte le persone vulnerabili. Ad esempio, stiamo già analizzando un problema molto serio che si è verificato a Salsomaggiore. Si tratta della possibile riduzione dei posti disponibili per i bambini iscritti alla scuola materna. Se si dovesse verificare tale riduzione, coloro che ne risentirebbero maggiormente sarebbero le donne. Inevitabilmente, sarebbero costrette a limitare il proprio orario di lavoro o, addirittura, a rinunciare al posto di lavoro. Di conseguenza, stiamo lavorando per scongiurare tale eventualità e presentare una valida alternativa che sia, seppur temporaneamente, risolutiva.
La tutela dei diritti civili e la lotta contro tutte le diseguaglianze sociali ed economiche sarà il punto di partenza per tutte le nostre iniziative e attività.

A Salsomaggiore il Pd ha davanti a sè cinque anni di minoranza. Che idea di opposizione hai in testa?

Credo che i rapporti con l’attuale maggioranza debbano essere caratterizzati da una opposizione costruttiva, sempre rivolta al bene della collettività. Probabilmente, ci saranno momenti in cui sarà necessario rimanere su posizioni precise. Tuttavia, il nuovo PD si presenterà come forza di governo propositiva, capace di incentivare il confronto con le altre forze politiche, ove possibile.

Se gli ex amministratori della sua giunta Fritelli, che sono usciti dal Pd alle ultime comunali, chiedessero di rientrare quale sarebbe la tua risposta?

Premetto che la divisione avvenuta all’interno del partito al sorgere della campagna elettorale ha profondamente toccato e ferito le persone che hanno vissuto quel momento. Credo che tale scelta abbia rappresentato una nota negativa per la politica di Salsomaggiore. Questa ferita è stata senz’altro politica in quanto, dividendosi, si è scelto di indebolire, sul piano elettorale, la sinistra. È stata, inoltre, una ferita sul piano relazionale in quanto ha nettamente definito modi diversi di vivere gli ideali del partito.

Detto questo, mesi fa il PD di Salsomaggiore ha presentato il caso agli organi competenti del Partito e, in quella sede, verranno valutate le conseguenze di tali scelte.

Di certo, l’idea di partito e di politica che mi piacerebbe realizzare è quella basata sul confronto per il bene della comunità. La porta del circolo PD di Salsomaggiore è aperta a tutti, anche a coloro che hanno scelto di uscire. Qualora tali persone manifestassero l’intenzione, dopo aver chiarito la propria posizione, di tornare a dialogare con noi, non negherei loro il confronto. Non si può nascondere il fatto che si dovranno conciliare visioni politiche molto diverse da quelle che il partito sta sostenendo adesso. Di conseguenza non credo che, qualora succedesse, un eventuale ritorno possa essere seguito dall’avere ruoli di responsabilità nel partito.

 

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Come giudichi i primi mesi di segreteria Schlein? Ti aspettavi qualcosa di più?

Il mio appoggio alla Segretaria Shlein è incondizionato. Ha di fronte a sé un’impresa davvero ardua e ci vorrà del tempo per compierla. Elly Shlein porta con sé quel vento di rinnovamento necessario affinché il PD possa essere un partito che agisce in favore della società, partendo dai ceti più svantaggiati. Si sta lavorando partendo dalle basi della nostra società ed è proprio dalle radici che si sente maggiormente la spinta verso il rispetto delle differenze, verso l’equità sociale e verso un’Italia che, finalmente, riconosce e valorizza i meriti personali e professionali.

Andrea Marsiletti

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