Care compagne e cari compagni,
lo scorso 10 ottobre, con la Giornata Mondiale della Salute Mentale, abbiamo giustamente ribadito che non può esistere salute senza salute mentale.
Parlare di salute mentale, lo sappiamo, significa parlare di dignità, di casa, di relazioni e di senso di comunità. Eppure, dietro gli slogan ufficiali e le lodi all’impegno, restano invisibili proprio coloro che ne avrebbero più disperatamente bisogno: i poveri senza fissa dimora con fragilità mentali e dipendenze, coloro che sono caduti fuori da ogni rete.
Non mi riferisco a chi riesce, pur con difficoltà, a bussare alla porta di un servizio, ma a chi ha perso la forza e la possibilità di chiedere aiuto. Parlo di chi non ha più documenti, non esiste per nessuna amministrazione, non sa più parlare con nessuno. Di chi dorme in un tempo senza giorni, nella grotta di una statua, sotto un ponte o accanto a un teatro.
Per queste persone, condannate all’abbandono da parte di tutti, la rinascita è impossibile senza un progetto come quello della Corte dei Miracoli. Li piangiamo solo quando l’inverno li trova morti, congelati dal freddo e dall’indifferenza. Oppure li etichettiamo come “degrado urbano” quando l’odore dei loro corpi e la loro presenza ci ricordano che il fallimento è nostro, non loro.
Ecco il nodo politico che il Partito Democratico deve sciogliere:
L’unica risposta coerente con il nostro mandato e con la Giornata appena trascorsa è l’azione immediata.
- Concedere immediatamente l’uso della scuola di Gaione alla Corte dei Miracoli di Parma. L’associazione sarebbe in grado, da subito, di assegnare i posti disponibili prioritariamente a coloro che oggi vivono nelle situazioni di maggiore degrado e isolamento.
- Convocare un Tavolo di Responsabilità Collettiva con le principali realtà del terzo settore – Caritas, Comunità di Sant’Egidio, CIAC, MC2 e Leone Rosso – che beneficiano di finanziamenti pubblici. Dobbiamo esigere la loro disponibilità a istituire un’iniziativa ispirata al metodo della Corte dei Miracoli, specificamente rivolta a questa fascia di povertà che è oggi totalmente esclusa.
Lo scorso 10 ottobre abbiamo celebrato il diritto alla salute mentale. Ma non può esistere questo diritto senza giustizia sociale. Il nostro compito, come forza progressista, è garantire che i fondi pubblici siano usati per costruire uguaglianza, intervenendo attivamente per salvare chi non ha la forza di salvarsi da solo.
Con affetto e ostinazione,
MarcoMaria Freddi
RADICALE E SOCIALISTA, ISCRITTO AL PARTITO DEMOCRATICO


