Convegno alla Villetta: “Segni vivi urbani. Monumenti e Memoria Collettiva”

di AndreaMarsiletti2

Martedì 21 ottobre, alle ore 10:30, alla Galleria Sud del Cimitero Monumentale della Villetta,a Parma,l’Ordine degli Architetti PPC di Parma organizza il convegno “Segni vivi urbani. Monumenti e memoria collettiva”, in collaborazione in collaborazione con ADE Servizi cimiteriali e con il patrocinio del Comune di Parma. Testimonianze di un’epoca, strumenti di identità, luoghi di riconoscimento, architetture che incidono nello spazio pubblico e influenzano la coscienza civile, i monumenti sono segni vitali nella città e nella memoria collettiva. L’incontro ha perciò lo scopo di metterne in evidenza importanza e ruolo nella lettura della città, in un dialogo che coinvolge non solo architetti e studiosi, ma anche e soprattutto la cittadinanza, per cui i monumenti sono nati e sono stati edificati con significati molteplici. La scelta di ambientare l’evento in un contesto suggestivo come il Cimitero Monumentale della Villetta, con la sua stratificazione di memorie, preannuncia che il dialogo affronterà il tema del monumento da diversi punti di vista, architettonico, storico, antropologico e simbolico.

Al termine dell’incontro, dalle 12.30 circa, lo storico Giancarlo Gonizzi accompagnerà i presenti in una visita guidata che toccherà il Monumento a Niccolò Paganini, il famedio di Cleofonte Campanini e il Monumento al Partigiano.

I monumenti intesi non più solo come memorie appartenenti al passato, segni di fatti e mutamenti di cui oggi nessuno è più testimone diretto, ma come qualcosa che agisce sul presente, la testimonianza viva di chi siamo stati. Queste opere sono infatti veicoli per la comprensione dello sviluppo delle comunità e anche monito della storia rispetto a idee, azioni e scelte compiute in passato da chi ci ha preceduto e loro conseguenze positive o negative. Questo fa sì che i monumenti entrino a far parte della nostra eredità culturale collettiva – come testimonianze di luoghi, storie e tradizioni che hanno un valore oggi per noi – in continua trasformazione nel tempo. Perché la costruzione del nostro futuro si poggia da sempre sul nostro passato.

Il tema di questo convegno, spiega Alessandro Tassi Carboni, presidente dell’Ordine degli Architetti di Parma, nasce dagli scritti di Aldo Rossi, che parlava della città come “locus della memoria collettiva” perché è nella dimensione urbana che le architetture, le costruzioni e i monumenti sedimentano e rendono visibile il messaggio di una comunità nel tempo, creando un legame profondo tra la collettività e l’idea stessa di un luogo. Le architetture non sono solo oggetti, ma testimoni della storia e della cultura di un luogo, che parlano attraverso la loro persistenza nel tempo e la loro capacità di essere adattate a diversi usi. Per Rossi quindi la città è un organismo vivente: a differenza di quanto accade oggi, dove gli spazi urbani sono spesso considerati effimeri, egli li vedeva come depositari di memoria. Nella città l’architettura è testimone: edifici, monumenti e persino le tipologie architettoniche sono la concretizzazione della memoria collettiva di una nazione, di una civiltà o di un’epoca. La memoria collettiva si esprime nel rapporto della collettività con il luogo e con l’idea di esso, e l’architettura ne è il linguaggio. Per Rossi, questa dimensione del “rapporto con il luogo e la memoria” è fondamentale per comprendere il valore della città e il suo processo di trasformazione nel tempo. 

Dopo i saluti dell’assessora Caterina Bonetti e dell’Amministratore Unico di ADE Spa Matteo Petronio, a partire da un confronto dei memoriali nel mondo compiuta insieme ad Aldo De Poli, gli architetti Alessandro Azzolini e Manuele Camorali presenteranno alcune riflessioni su tipologie e caratteri, a cui seguirà un excursus storico di Giancarlo Gonizzi, coordinatore del progetto “Città della Memoria”, su come le comunità abbiano eretto monumenti e memoriali, quali specchio del proprio tempo. Lo storico William Gambetta spiegherà poi il monumento come simbolo, componendone una lettura antropologica e civile, tra potere politico, identità collettiva e conflitti di significato, mentre Luca Monica, docente al Politecnico di Milano, racconterà il Monumento alle Barricate del 1922 a Parma come esempio di architettura monumentale capace di instaurare un dialogo con lo spazio urbano e la cittadinanza. Infine, Paola Greci, storica dell’arte, spiegherà come valorizzare e “dar voce” alle statue cittadine attraverso modalità originali e innovative come percorsi educativi e itinerari accessibili a tutti.

Programma

Martedì 21 ottobre 2025, ore 10:30-13:00

Introduzione e saluti

Caterina Bonetti, assessora ai Servizi Educativi e Transizione Digitale con delega ai Servizi Cimiteriali

Matteo Petronio, amministratore unico ADE SpA

Aldo De Poli, professore ordinario della Facoltà di Architettura dell’Università di Parma

Interventi

Massimiliano Azzolini, architetto e segretario di ICMEMOHRI (The International Committee of Memorial and Human Rights Museums)

Manuele Camorali, architetto

“L’architettura dei memoriali”

Giancarlo Gonizzi, coordinatore del progetto “Città della Memoria”

“Dall’antichità al contemporaneo: l’evoluzione del monumento”

William Gambetta, storico del Centro Studi Movimenti

“Il monumento come simbolo – Potere politico, identità collettive e conflitti sociali”

Luca Monica, professore ordinario di Composizione architettonica al Politecnico di Milano

“Ricomposizione della memoria. L’architettura del Monumento alle Barricate del 1922 a Parma”

Paola Greci, storica dell’arte

Talking Teens – le statue parlano!

Modera

Alessandro Tassi Carboni, Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Parma

A seguire

Visita guidata da Giancarlo Gonizzi, “Tra Ottocento e contemporaneo: Monumento a Niccolò Paganini, famedio di Cleofonte Campanini e Monumento al Partigiano

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