Meo nominata direttrice del Teatro Regio

SMA MODENA
lombatti_mar24

26/01/2015

Il Teatro Regio di Parma informa che il Presidente Federico Pizzarotti, coerentemente con quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione riunitosi quest’oggi, ha nominato Anna Maria Meo Direttore generale (leggi curriculum Meo) e Barbara Minghetti Consulente per lo Sviluppo e i Progetti speciali della Fondazione Teatro Regio di Parma (leggi curriculum Minghetti).

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Semplicemente scandaloso e indegno.
Parafrasando: preso con le mani nella marmellata, il Sindaco, con le mani sporche di marmellata, cambia il barattolo di marmellata e ne presenta uno nuovo per dire di non aver mangiato la leccornia! Per questo, si nomina una Persona “fuori dai giochi”, affiancandola con la Persona “dentro ai giochi”: penosamente ridicolo! E i titoli professionali? Leggerò. Fin d’ora è chiaro che dal Teatro del Carretto di Lucca e con un curriculum nel teatro di prosa, al Teatro Regio, teatro lirico di livello internazionale, non si passa senza titoli adeguati, solo per le irresponsabili manovre di palazzo del Sindaco. E la situazione peggiorerebbe se si dovesse constatare che il titolo della preferenza è dovuto al fatto di aver collaborato, dal 1995 al 1998, al Festival operistico “Wexford Opera Festival”, di cui il dr. Luigi Ferrari, il consulente del Sindaco in questa vicenda (adesso il conflitto di interessi si vede tutto), è stato direttore artistico dal 1995 al 2004!???!
Esigenze oggettive del Teatro Regio e del Festival, non contano nulla; conta l’accordo per la svendita del Teatro e del Festival, l’interesse della Città no: signor Sindaco, al suo posto mi sarei già dimesso!
Una profonda riflessione sarà necessaria, perché ciò che il Sindaco svilisce e svende non sarà né svilito né svenduto da Parma, che saprà trovare, anche tramite la sussidiarietà, la soluzione, per salvare il Teatro ed il Festival Verdi di Parma e di Busseto, in attesa che una nuova Amministrazione metta fine a questo sfregio, che ci riporta ai metodi clientelari che hanno fatto crollare l’ultimo governo di centrodestra.
Questa è la rivoluzione 5S?
Questa è la distruzione 5S di Parma: dai Disabili, agli Asili Nido, al Teatro Regio. E’ una parentesi che deve chiudersi.

Giorgio Pagliari
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Una risposta assolutamente inadeguata, la nuova direzione generale del Teatro Regio. Pizzarotti nei giorni scorsi aveva affermato che “il Regio non è la sagra della salsiccia” ma preso dalle sue giravolte voleva forse dire l’esatto opposto.
Ancora una volta siamo di fronte a una scelta scriteriata. Inutile ricordare la vicenda del bando Ciclosi cestinato, spendendo denaro pubblico che sarebbe utile magari per gli educatori di sostegno dei disabili o per tenere aperti degli asili. Ha poi dato il via a un nuovo bando riguardo al quale il collega Pagliari ha già fatto ricorso alla magistratura. Dopo un silenzio durato fin troppo la soluzione uscita dal cilindro magico di Pizzarotti non è assolutamente adeguata alla portata del Teatro.
Se sulla chiamata di Carlo Fontana non si poteva dire nulla in quanto a competenza, è chiaro il suo curriculum ed eravamo di fronte a uno dei massimi esponenti degli amministratori di Teatro di livello europeo, senza dimenticare che ha scritto una legge, questa volta non si può star zitti. Dove non sono riusciti Fontana e Arcà, come potrà ora riuscire la nuova dirigente che a un primo esame del curriculum appare molto più limitata e comunque lontana dal teatro d’opera?
Posso anche capire che il sindaco non abbia mai messo piede al Teatro Regio prima delle elezioni, di fatto si creano i presupposti perché venga cancellata una tradizione vera, un punto d’orgoglio parmigiano famoso nel mondo. Forse il sindaco non sa che fino a qualche anno fa del Regio scrivevano le migliori riviste specializzate americane, d’ora in poi forse ne scriverà la guida turistica della Lunigiana, senza nulla voler togliere a un’importante zona italiana ricca di storia.
Pizzarotti è riuscito nella doppia giravolta carpiata questa volta. Prima ha detto che si sarebbero fatte scelte in base al progetto culturale, ora dice invece che il progetto verrà reso noto in futuro. E’ ovvio che non si sa di cosa parlare, non c’è alcun progetto e nessuna idea di come trovare soluzioni accettabili, sia dal punto di vista culturale che amministrativo.
A quanto risulta al momento il nome di Anna Maria Meo non comparirebbe fra i curriculum arrivati per la selezione. Sapeva già che la scelta sarebbe stata fatta al di fuori del bando? Come sempre questa Amministrazione, il Movimento 5 Stelle si prenda le responsabilità del caso su questo, lancia un bando o una selezione pubblica per andare poi alla chiamata diretta senza alcun parametro, senza alcun contraddittorio, senza un processo democratico.
C’è una sola e unica risposta, Pizzarotti e il Movimento 5 Stelle si stanno dando da fare con tutte le loro forze per distruggere tutto quello che è stato fatto, non solo dall’Amministrazione precedente, ma dai parmigiani nei secoli. Stanno distruggendo l’essenza stessa della parmigianità senza chiedere a nessuno, senza renderne conto a nessuno, perché ormai siamo di fronte a scelte fatte da un gruppo di pochi – forse solo da uno – imposte con la forza al volere della città. Sono però sicuro che questa città non gliela lascerà passare liscia.

Giuseppe Pellacini
Consigliere comunale UDC

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Apprendo dalla stampa della nomina di Anna Maria Meo al ruolo di Direttore Generale del Teatro Regio, alla quale sarà affiancata Barbara Minghetti con un incarico di consulente allo sviluppo.
Ovviamente di queste due nomine, così come delle vicende legate all’esclusione dei sette candidati individuati dalla commissione, l’amministrazione 5 Stelle non ha ritenuto di informarci in alcun modo, tanto per dare nuovo valore ai termini “trasparenza” e “condivisione”.
In merito alle due figure prescelte, che non conosco, mi sento di fare giusto qualche considerazione preventiva. Il nuovo Direttore Generale non ha mai diretto un teatro d’opera, un esperienza che, evidentemente, non è stata valutata come fondamentale dal sindaco Pizzarotti e dall’assessore Ferraris. Quanto alla figura di consulente allo sviluppo mi pare che ci si trovi di fronte ad un atto di improvvisazione pura…
Alla fine di una lunga travagliata vicenda passiamo dalla gestione Fontana/Arcà a quella Meo/Minghetti, passando attraverso un bando e una commissione di cui si è voluto bocciare in toto il lavoro. In attesa di conoscere il costo complessivo di tutta questa vicenda un dato è certo: per il Teatro Regio la notte è ancora lunga…

Roberto Ghiretti
Parma Unita

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Pizzarotti ha scelto la nuova direttrice generale del teatro Regio. Una scelta fatta nella stanza dei bottoni e senza uno straccio di progetto per il nostro teatro. E, intanto, mentre Pizzarotti ha perso tempo e denaro con un bando che si è rivelato inutile, a fine gennaio, non si sa ancora niente della programmazione del teatro per quest’anno. Il sindaco a 5 Stelle e il suo assessore alla Cultura ci propongono un nome e ci dicono “poi vi diremo il progetto”.
 Speriamo, comunque, che la prescelta faccia un buon lavoro. Non si può, però, non notare come venga da un’esperienza lavorativa nel teatro di prosa e come non abbia mai diretto un teatro lirico. Non si capiscono, quindi, i motivi di questa scelta.
Alla faccia della trasparenza di cui i 5 Stelle si fanno paladini! Il sindaco spieghi cosa ha in mente per il nostro teatro: vuole che diventi un teatro di paese o vuole almeno cercare di rilanciarlo? La sensazione che si ha è quella di un’amministrazione senza progettualità che tira a campare, rovinando tutto quello che di buono ha Parma. Il sindaco spieghi anche perché la scelta è caduta su questa persona.
Cosa lo ho convinto? Cosa ha in più dei professionisti che hanno partecipato al bando? Spero che – nonostante le premesse – in tempi brevi la nuova direttrice presenti il suo progetto per il Regio e che sia in grado di riportarlo ai livelli di eccellenza di qualche anno fa.

Francesca Gambarini
Forza Italia


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