
30/07/2014
h.13.20
Ci siamo, la dodicesima edizione del Granara Festival (clicca qui per scaricare il programma completo) comincerà sabato 2 agosto e presenterà una serie di eventi tra spettacoli, concerti, laboratori artistici e incontri per concludersi domenica 10 agosto.
Il primo fine settimana è dedicato allo Sguardo Bambino con una notte da trascorrere nel bosco, un laboratorio di Land Art e un incontro con lo scrittore e sociologo Stefano Laffi che presenterà il suo libro La congiura contro i giovani, Feltrinelli editore, per parlare di generazioni in dialogo.
Da lunedì mattina prenderanno il via i laboratori di teatro e arte per adulti e ragazzi e poi musica, mercoledì 6 agosto con la suggestiva cantante Camilla Barbarito.
Tra gli spettacoli, apre il cartellone lunedì 4 agosto Arbeit, drammaturgia e regia di Giorgio Sangati, a seguire nella settimana Mio figlio era come un padre per me, dei Fratelli Dalla Via, Eros e Thanatos, regia di Serena Sinigaglia, Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni, di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, Dell’umiliazione e della vendetta, concept e regia di Marcela Serli.
Torna infine il Progetto 1 quinta edizione/Anna Rossi con la sua mostra personale all’interno del Museo d’Arte Contemporanea più piccolo d’Europa, il MaGRA di Granara.
Tra gli eventi che chiuderanno il programma segnaliamo la serata danzante con il DJ set curato dal gruppo Treeboo Dissidance sabato 9 agosto e il Mercatino Agroalimentare e dell’Artigianato in programma domenica 10 alle ore 10.
È ancora possibile iscriversi ai laboratori che avranno inizio lunedì 4 agosto:
– formazione per attori e non a cura di Serena Sinigaglia, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini,
– stage di Pratica del Movimento Danzato in natura con Maria Carpaneto,
– drammaturgia a cura di Giorgio Sangati,
– e ancora un workshop d’arte contemporanea con Alessandro Sarra e Chiara Camoni.
Per i ragazzi, laboratori di teatro, cucina e arte.
Il Festival si connota per la particolarità della presenza residenziale di ospiti e artisti. E’ comunque possibile partecipare anche a singole giornate. Il programma degli eventi va dal mattino alla tarda serata includendo momenti di formazione, incontri a tema e spettacoli, oltre a svariati momenti di convivialità utili anche alla commistione e il confronto tra pubblico e artisti ospiti.
Al festival sarà presente un angolo libreria curato la Libri e formiche di Parma, con i testi che hanno ispirato i temi del festival, le bibliografie suggerite dagli artisti e libri a tema per bambini e adulti scelti e proposti dalla libreria.
Un’altra particolarità è l’eco-sostenibilità dell’evento che, oltre a promuovere una cultura del risparmio energetico, utilizza tecnologie da fonti rinnovabili, rendendolo il primo in Italia ad impatto positivo in quanto il villaggio che lo ospita è in grado di produrre maggiore energia di quanta utile alla sua realizzazione.
I TEMI DI QUESTA EDIZIONE
Viviamo in un sistema economico fondato sull’autosfruttamento, i cui esiti soggettivi e collettivi insieme, sono l’esaurimento, il collasso, “l’infarto psichico”. Da queste riflessioni prende le mosse l’elaborazione del filosofo Byung Chul-Han ispirata anche dal lavoro dello scrittore e drammaturgo Peter Handke – e dedicata alla società della stanchezza.
Secondo Han, la stanchezza emergerebbe come esito collaterale e inatteso del sistema economico attuale, al cui interno il soggetto di prestazione, fino all’ultimo anestetizzato e impermeabile alla fatica, nel momento in cui sta per soccombere percepisce finalmente la stanchezza. Quest’ultima può trasformarsi in “un cordiale disarmo dell’io”, in una forma di protezione nonviolenta di sé che forse contiene e offre un germe di cambiamento più ampio. Rimane aperta la domanda: quali sono le condizioni di questa potenziale trasformazione?
Le idee espresse nel testo di Han ci permettono un ulteriore passaggio, ovvero la messa in dubbio dell’idea novecentesca di lavoro come valore centrale dell’individuo e della società, da difendere e odiare. Idea che permea inerzialmente la nostra cultura politica e ostacola la possibilità di elaborare una concezione nuova, “oltrenovecentesca”.
Per provare ad attraversare alcune delle molteplici e cangianti manifestazioni e forme assunte dalla realtà contemporanea, abbiamo immaginato di dare al festival un ritmo, ispirato a una immagine ecologica: quella delle balene che nel loro sinuoso movimento di emersione e immersione, su e giù, vivificano gli oceani rendendoli fertili di plancton e nutrendo l’intero ecosistema. Proveremo a trasmettere al festival il movimento a onda di questo erotismo oceanico, scandendolo con due tipi di incontri: quelli “su”, come spettacoli o laboratori, che presentano un tema, una visione, un’estetica, una politica; quelli “giù”, momenti contemplativi, in cui riflettere insieme su queste proposte, esplorandone le premesse, gli effetti emotivi e di apprendimento. Incontri su e giù tra loro connessi per imbastire la trama provvisoria di una possibile società della stanchezza.
Il Villaggio Ecologico di Granara, abbandonato negli anni ’60 e ripopolato negli anni ’90, è un cantiere di sperimentazioni. Il villaggio è in parte abitato e in parte sede di numerose associazioni che si occupano di teatro, educazione ambientale, tecnologie appropriate, nonviolenza, agricoltura.
Il Granara Festival, giunto quest’anno alla XIIª edizione è frutto di una collaborazione tra diverse associazioni che operano presso il Villaggio Ecologico di Granara: Teatro Granara, che organizza residenze, spettacoli e laboratori, Centopassi, che promuove l’educazione ambientale per bambini e ragazzi, il Geco che si occupa di bioedilizia, fonti rinnovabili e nonviolenza, il Granaio, responsabile dell’ospitalità e degli approvvigionamenti con i produttori del territorio e la Granèra, gruppo rurale di produzione biologica e fattoria didattica. Continua la collaborazione con La Schighèra di Milano che curerà il menù del Festival.