
05/02/2013
Un pubblico numeroso e attento quello convenuto domenica pomeriggio nella sede di Rifondazione Comunista in via Solari 15 per l’incontro con Gabriella Stramaccioni, già direttrice di Libera, l’associazione di don Ciotti, dimessasi da quella carica per candidarsi nelle liste di Rivoluzione civile.
Pacato ma appassionato l’intervento di Gabriella presentata da Giuseppe La Pietra. Impossibile sintetizzarlo in modo adeguato, meglio allora stralciare un passo del suo intervento, quello sul la “legalità”:
Perché la legalità conviene? Conviene perché se per esempio riuscissimo a dire a tutti che le banche in questi anni hanno preso i soldi dall’ Europa (dalla BCE) a tassi ridicoli, 0,75 – 1%, e invece di reinvestirli in aiuti alle imprese, alle piccole e medie imprese, hanno investito tutto nell’alta finanza e in speculazioni finanziarie, non hanno investito sul lavoro ma per gli affari di pochi, già questo rappresenta un sistema illegale che ha prevalso.
È evidente che la legalità conviene! Perché nel sud nessuno sta più investendo e, dobbiamo dirlo, non è che non investono perché il pericolo è l’articolo 18. Perché pure questo ci hanno fatto credere: il problema è abrogare l’art. 18 e vedrai quanti investimenti ci saranno in Italia. Non è stato così. Allora da questo punto di vista la legalità conviene.
Perché noi l’abbiamo dimostrato con l’utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie con le cooperative che sono nate in territori che appartenevano a clan mafiosi , con la rimessa in moto di meccanismi virtuosi, con la gente che ha contratti regolari, con dipendenti che sono liberi. Perché lo Stato deve dare per diritto quello che la mafia da per favore – questo lo diceva il generale Dalla Chiesa- questo conviene , perché dobbiamo formare cittadini e non sudditi.
Però da questo punto di vista la politica in Italia verso i grandi gruppi industriali ma anche verso le piccole e medie imprese è fallita completamente. Il PD ha candidato il direttore generale di Confindustria, a differenza di Rivoluzione civile che ha candidato il direttore di Libera.
E io vorrei chiedere a Confindustria che ogni volta fa proclami, via le industrie corrotte, via le aziende corrotte, via gli industriali corrotti. Ma portasse il caso di uno che ha cacciato via, uno, uno , uno. Non ce n’è nemmeno uno in Italia.
E un’altra cosa dobbiamo dire. Esiste una politica senza mafia? Diciamo che esistono tanti politici non collusi con la mafia. Ma non esiste una mafia senza politica! E quindi se il sistema è andato in corto circuito è perché c’è stato un prevalere della seconda opzione.
E quindi la legalità conviene perché la legalità rende le persone libere. E se le persone sono libere, possono ragionare, hanno i loro diritti, non devono essere schiavi. Quello che sta accadendo, che è accaduto nelle fabbriche. Io dico che Marchionne è un estorsore. Marchionne a Pomigliano ha fatto estorsione. Come definire altrimenti uno che quelli della Fiom li caccia via e se rientrano licenzia gli altri? Punire uno per educarne cento! Questo ha fatto Marchionne.