
28/09/2013
“Mio fratello ha sbagliato a non esprimersi meglio nel corso di un’intervista concessa spontaneamente e senza nessuna pianificazione al programma di Radio 24.Ha sbagliato, ma ha chiesto scusa perché noi in azienda rispondiamo alla regola che ci diede nostro padre: ‘che nessun dipendente abbia mai a vergognarsi di ciò che fa la Barilla'”. Cosi’ Luca Barilla, vicepresidente del gruppo, che si è poi commosso, venendo applaudito, parlando agli studenti di Fidenza in un incontro sulla mafia.
“Per noi della Barilla i giorni successivi alle dichiarazioni di mio fratello sono stati drammatici. In poche ore riportate da tutti gli organi di informazione del mondo. I giornali hanno cercato di focalizzare l’attenzione su quei piccoli elementi che avrebbero potuto scatenare la polemica.
Decine di nostri clienti in tutto il mondo a chiedere immediatamente quale fosse il pensiero aziendale sulla questione sollevata da mio fratello e quali atteggiamenti avremmo tenuto con i consumatori appartenenti ad ‘altri mondi’. Il rischio per noi è stato quello di essere buttati fuori dai loro negozi”.