“Il debito del Comune è stato ridotto solo del 7,8%”

SMA MODENA
lombatti_mar24

17/06/2015
h.13.20

Con la presentazione in commissione consiliare del bilancio consolidato del Comune di Parma per gli anni 2012 e 2013 è finalmente venuta a galla la verità sulla riduzione del debito. Il bilancio consolidato, un documento contabile complesso elaborato dall’Università di Parma, considera congiuntamente il bilancio del Comune e quello delle principali società partecipate su cui il Comune ha un controllo diretto.
Dal raffronto tra gli anni 2012 e 2013 emerge che il debito complessivo del “gruppo Comune di Parma” è passato da 573 milioni di € a 528 con una riduzione di 45 milioni pari al 7,8%. Un – 7,8% dovuto quasi esclusivamente alla riduzione del debito verso fornitori del Comune reso possibile dalla creazione di appositi spazi finanziari da parte del governo. Niente quindi di strutturale che possa essere ricondotto ad un’azione specifica dell’amministrazione Pizzarotti.
La cifra del 40% sbandierata dal sindaco sui media nazionali e inserita con grande sprezzo della verità nella relazione di metà mandato era quindi una balla, come abbiamo sempre denunciato, costruita ad arte confrontando mele (l’elenco debiti di Ciclosi) con pere (il consolidato) e computando cose che non vanno certo a merito di questa amministrazione e che giustamente l’Università non ha considerato: la vendita, per non dire la svendita, di STU Pasubio, decisa dal commissario Ciclosi nell’ultimo giorno del suo mandato; il fallimento della SPIP che ne ha cancellato sì i debiti (più di 100 milioni di euro), ma anche il patrimonio, lasciando il Comune a rischio di rispondere in solido ai creditori. Un fallimento avvenuto nel 2013 di cui c’è solo da preoccuparsi, altro che vantarsi come fa il capogruppo 5 stelle Bosi.
Dagli Stati Uniti Pizzarotti predica ai nuovi sindaci 5 stelle di avere a cuore soprattutto l’onestà intellettuale. Mi permetto di suggerire a quei sindaci di non prenderlo ad esempio. Chi è onesto intellettualmente non racconta balle ai cittadini per cercare visibilità sul palcoscenico nazionale.

Nicola Dall’Olio
Capogruppo PD Consiglio comunale di Parma

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17/06/2015
h.15.50

Il Consigliere Dall’Olio tenta ancora una volta di giocare coi numeri per raccontare che sul bilancio non si è ottenuto poi un gran risultato in questi 3 anni di mandato. Prima di dare qualche cifra però mi chiedo: ma se oggi a detta di tutti (revisori compresi) il Comune di Parma è fuori da ogni rischio di fallimento, come mai a fine 2012 il PD ha presentato una mozione che chiedeva di attivare la procedura di pre-dissesto, visto che a loro modo di vedere non c’era più nulla da fare? Come mai il loro candidato Bernazzoli in campagna elettorale sosteneva che la situazione era così critica da mettere in dubbio il pagamento degli stipendi dei dipendenti?
Basterebbe questo per dimostrare che il Nicola Dall’Olio e il suo gruppo consiliare girano la situazione a seconda di come fa comodo. Se non è stato fatto nulla di strutturale, come afferma nel suo comunicato, saremmo ancora sull’orlo del baratro. O mentivano nel 2012 per indurci a lasciar franare la città verso il dissesto?
La verità è molto semplice: i debiti di tutte le società in cui aveva partecipazioni il comune a gennaio 2012 erano 875 milioni di euro. Il consolidato a cui fa riferimento Dall’Olio invece conta solo le 12 a maggioranza assoluta, circa un terzo del totale. Inoltre quel consolidato parte dal 31/12/12, non contando un intero anno di attività di cui 5 mesi di commissario e 7 di questa giunta.
Cita, giustamente, SPIP e STU Pasubio. Per anni il PD ha opposizione dicendo che era operazioni pericolose che avrebbero pesato sul Comune e ora sostiene che non vadano considerate nella riduzione del debito? Sono state ridotte le partecipate, altre portate a pareggio, eppure questo faceva parte anche del programma del PD. A questo punto la domanda sorge spontanea: ma l’obiettivo del PD a Parma è lavorare per il bene della città riconoscendo ciò che di buono è stato fatto, o dimostrare a tutti i costi che Pizzarotti è la causa di tutti i mali, nella speranza di non prendere l’ennesima sberla alle prossime elezioni?

Marco Bosi
Capogruppo M5S Parma

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17/06/2015
h.20.30

Con riferimento all’intervento del consigliere Dall’Olio sul debito consolidato del sistema Comune, ritengo doveroso fornire alcuni chiarimenti ai cittadini.
In primo luogo, è doveroso ricordare che il mandato del sindaco Federico Pizzarotti non è iniziato il 31/12/2012 come sembra aver inteso il consigliere Nicola Dall’Olio prendendo in esame il debito a tale data, bensì a fine maggio 2012 allo scadere della gestione commissariale.
Gli 846.392.720 euro di debito al 31/12/2011, non sono stati autodichiarati dal Sindaco Pizzarotti, bensì dal Commissario Ciclosi che li ha lasciati scritti e dettagliati nella relazione finale sulla gestione commissariale, tuttora pubblicata sul sito internet del Comune di Parma e disponibile al link http://www.comune.parma.it/notizie/Relazione-finale-sulla-gestione-commissariale.aspx.
L’amministrazione Pizzarotti si è trovata a gestire un Comune per il quale la minoranza e parte dell’opinione pubblica parlavano di stato di dissesto, tanto che l’Assessore Capelli, nel corso di una seduta monotematica di Consiglio Comunale, il 9 ottobre 2012, ha dovuto relazionare sullo stato delle finanze per evitare le conseguenze drammatiche dell’eventuale perdita di credibilità del bilancio del Gruppo Comune di Parma che poteva essere oggetto di aggressione da parte dei creditori con decreti ingiuntivi o richieste di fallimento. La relazione si trova tuttora pubblicata sul sito al link: http://www.comune.parma.it/notizie/Ecco-la-relazione-dellassessore-Capelli-sul-debito.aspx
La verità è che il consigliere Dall’Olio non vuole riconoscere il lavoro svolto dall’Amministrazione sul bilancio del Comune e sulle partecipate, che invece evidenzia questi risultati:
a. Nessuno, né in città, né a livello nazionale, cita più il Comune di Parma tra gli enti in “pre- dissesto” o a rischio di fallimento;
b. Nessuna delle società del Comune è a rischio di “default”, ma sono tutte gestite da amministratori capaci che le stanno risanando;
c. Il debito complessivo del gruppo è ridotto di oltre il 40% con azzeramento del debito commerciale del Comune di Parma e riduzione significativa di quello delle società, in particolare di Parma Infrastrutture;
d. Sono state messe in sicurezza tutte le società e organismi controllati: Asp Ad Personam, Teatro Regio, Infomobility e It city, che hanno invertito il segno del risultato economico e chiudono in utile i bilanci ormai stabilmente; STT ha un Piano di ristrutturazione depositato per l’omologa; Parma Infrastrutture ha chiuso il primo bilancio in utile nel 2014;
Il Centro Agro Alimentare (CAL) è tuttora in difficoltà ma con un piano in corso di elaborazione.
Il Consigliere prende in considerazione solo ed esclusivamente la riduzione del debito nel 2013 rispetto al 2012, dimenticando l’indebitamento al 31 dicembre 2011. Pertanto, quando il Sindaco parla di una riduzione del 40% lo fa a ragion veduta ed utilizzando dati certificati.
Spiace vedere come analisi complesse e difficili come il Bilancio Consolidato prodotto dal Dipartimento di Economia e frutto di ore di lavoro sia di docenti che di validi dipendenti del Comune di Parma, vengano utilizzate non per attente analisi e interpretazioni di fatti contabili ma per mera strumentalizzazione e travisamento della realtà. Questo purtroppo temo che sia il “gioco” della politica a cui io ancora non mi sono adeguato e penso mai mi adeguerò. Per parte mia preferisco stare ai risultati, e questi sono stati ottenuti dal Governo Pizzarotti in materia di bilancio.

Marco Ferretti
assessore al bilancio del Comune di Parma

“Migliorare la differenziata a Parma si può: basta volerlo”

SMA MODENA
lombatti_mar24

30/12/2014
h.16.00

In questo periodo di ferie natalizie si sono moltiplicati i disagi e i disservizi connessi con la raccolta dei rifiuti: turni che saltano per le festività, calendari che non vengono rispettati, famiglie che magari vorrebbero andare in vacanza costrette a tenersi in casa i rifiuti per settimane, marciapiedi ingombri di sacchi e di bidoni strapieni.
Le cause di questa situazione ampiamente prevedibile non possono certo essere addossate ai cittadini, come spesso fa il Sindaco, ma ad un sistema di raccolta troppo rigido, che mostra già i suoi limiti nei periodi ordinari, e a un servizio da parte di IREN spesso carente nella puntualità e frequenza dei passaggi o nella fruibilità dei centri di raccolta.
Da ormai 6 mesi giace in Consiglio comunale un ordine del giorno promosso dal gruppo PD e da altri gruppi di minoranza con proposte di miglioramento del sistema di raccolta per renderlo più flessibile, più vicino alle esigenze delle famiglie e degli utenti e possibilmente meno costoso e più efficiente.
In particolare, oltre ad una serie di interventi di ottimizzazione gestionale, si propongono due cose: l’adozione di un sistema di raccolta stradale ad hoc per il centro storico finalizzato anche a garantire un maggiore decoro urbano; la progressiva introduzione di cassonetti stradali “intelligenti”, per la raccolta del solo rifiuto indifferenziato, dotati di bussola di conferimento apribile con smart-card o codice personalizzato e di sensori di rilevamento dello stato di riempimento.
L’introduzione di questi cassonetti, già diffusi in molte città italiane ed europee, garantirebbe l’applicazione della tariffazione puntuale a fronte di una maggiore flessibilità di conferimento da parte degli utenti che non dovrebbero più seguire calendari prestabiliti se non per le frazioni differenziate. Il costo iniziale di investimento potrebbe essere coperto dai minori costi della raccolta che avverrebbe in modo “intelligente”, ovvero quando il cassonetto segnala di essere pieno.
Purtroppo questo ordine del giorno, così come molti altri proposti dalla minoranza, non è mai stato portato in discussione in Consiglio e non ci si è quindi potuti confrontare con l’amministrazione comunale. Eppure è adesso il momento di affrontare la questione delle modalità e delle forme gestionali del servizio di raccolta rifiuti. A fine 2014 scade infatti il contratto di servizio con IREN. Nel 2015 si andrà in proroga con le attuali condizioni in attesa che venga predisposta la nuova gara e riaffidato il servizio.
Appena insediato, l’assessore all’ambiente Folli fece fuoco e fiamme contro il contratto di servizio di IREN sostenendo, con consulenze legali pagate dal Comune, che doveva ritenersi già scaduto nel 2012 e che andava quindi riaffidato con urgenza ad altro gestore. Partita la domiciliare e sistemati nei CdA gli amici Bagnacani e Rossi, non si è poi sentito più nulla. Da allora i rapporti tra l’amministrazione 5 stelle e la multiutility di cui celebrarono il funerale paiono essere molto cambiati.
Non risulta infatti che né Pizzarotti né Folli si stiano spendendo nelle sedi deputate per andare verso una gestione diretta del servizio di raccolta (come deciso recentemente dai Comuni di Forlì e Cesena e proposto nel 2013 dal gruppo consiliare PD) e per rinnovare celermente i termini del servizio. Evidentemente, per il Sindaco e l’assessore, la gestione della raccolta rifiuti va bene così come è.
Ma per una volta, invece di addossare colpe ai cittadini e di nascondersi dietro la fola dell’opposizione che non fa proposte, si assumano per intero la responsabilità dello loro scelte e delle loro opportunistiche giravolte.

Nicola Dall’Olio
Capogruppo PD Consiglio comunale

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31/12/2014

Folli replica a Dall’Olio e illustra gli sviluppi su gestione rifiuti

Di nuovo Dall’Olio torna alla carica sponsorizzando i cosiddetti “cassonetti intelligenti” come panacea di tutti mali per la risoluzione del problema rifiuti. Proposta che abbiamo già avuto modo di discutere e vagliare insieme ai tecnici non ritenendola però risolutiva di problemi legati al decoro come testimoniano diverse esperienze di cassonetti più o meno intelligenti adottate in giro per l’Italia di cui su internet si trovano agevolmente testimonianze dei loro risultati.
A Parma stiamo proseguendo un cammino che dopo 2 anni dall’attivazione ha già subito diversi interventi migliorativi nelle frequenze e nelle modalità, tenendo appunto conto delle numerose istanze dei cittadini e delle verifiche fatte sul campo su un modello che è in continua evoluzione.
Nel corso del 2015 diversi sono gli interventi che andremo a fare per andare incontro alle richieste di miglioramento del decoro e maggior flessibilità che percepiamo come prioritarie in base alle segnalazioni che arrivano ai centralini di Comune ed Iren.
Nei primi mesi dell’anno, al fine di ridurre il tempo di esposizione e rendere più rapido il servizio andremo ad attivare la raccolta serale delle varie frazioni di rifiuti, così come nel centro storico verrà istituito un servizio di Eco-Stazioni mobili ed itineranti presidiate da operatori che secondo un calendario definito andranno a servire le esigenze di chi non può conferire i rifiuti nei giorni di calendario.
Com’è noto la tariffazione puntuale è nella sua fase di test per cui in questi primi 6 mesi dell’anno andremo a verificare il numero di esposizioni dei contenitori del residuo in modo da tarare l’applicazione della tariffa che partirà da luglio 2015.
Sempre nello stesso periodo contiamo di far partire il servizio di raccolta del vegetale con contenitori condominiali o familiari per rimuovere i cassonetti stradali che talvolta sono fonte di abbandono di rifiuto residuo e quindi di maggiori costi per la collettività.
Sul fronte dei controlli intensificheremo le attività anche grazie all’ausilio di nuove forze che si andranno ad aggiungere a quelle esistenti, all’utilzzo di telecamere fisse e mobili ed all’analisi dei principali punti di abbandono incrociati con le utenze che non hanno ancora ritirato il kit per la corretta raccolta.
Questi dunque i principali interventi che sono stati pianificati su un modello che ha già portato risultati eccellenti arrivando a dimezzare il rifiuto residuo procapite rispetto ad altri comuni capoluogo della regione e su cui molte città si apprestano a seguire l’esempio di Parma.
Sulla scelta del nuovo gestore la discussione è aperta in consiglio locale Atersir, organo in cui il Comune di Parma non detiene la maggioranza ma pesa per il 33% rispetto a tutti gli altri comuni della provincia di Parma per la maggior parte facenti parte del partito di Dall’Olio tant’è vero che come rappresentante in regione tutti i comuni di quell’area compatti hanno votato l’assessore Castellani per rappresentare Parma nel consiglio regionale di Atersir.
Il modello di affidamento del servizio in-house scelto da Forlì è interessante e non mancheremo di portare gli altri comuni sulla discussione per verificare se le condizioni sono applicabili anche da noi.
Che il PD di Dall’Olio accusi noi di essere conniventi con Iren fa perlomeno sorridere visto che la maggior parte del controllo dell’azienda è in mano a quel partito attraverso gli altri 4 comuni soci che fanno riferimento a quell’area.
Parrà strano a Dall’Olio ma è possibile fare scelte senza essere condizionati dall’appartenenza partitica in un senso o nell’altro, solo nell’interesse della comunità che amministriamo. E’ questo che stiamo facendo da quando siamo qui e che continueremo a fare liberi anche di sbagliare ma sereni di averlo fatto senza condizionamento alcuno.

Gabriele Folli