Storia di una Fattoria dei Paraggi (parte 2)

SMA MODENA
lombatti_mar24

15/05/2014
h.11.40

Parte II (leggi Parte I)

Mentre i porcellini discutevano, nel direttorio si continuava a votare per eleggere coloro che avrebbero composto il gran consiglio del porcile e si facevano manovre a più non posso.
Cornacchia venne ripresa più volte e poi lasciata da parte – in fin dei conti non era neppure un maiale – mentre Porca Faina, che le faceva compagnia anche se non capiva molto di quel che accadeva ma continuava a dire che il gran porcello aveva sempre ragione, la spuntò. Una carica la diedero anche a Porco Talpone, mentre i due sorci testimoni chiave… nessuno se ne ricordava più ed erano spariti a fare altri disastri nel territorio circostante! Nel mentre di questo parapiglia, dove non vi era né logica né giustizia, porcellino foresto – quello che non aveva fatto i discorsi per cui era stato accusato Barbuto – si era stufato di tutte le invenzioni e comportamenti assurdi della gang del direttorio. Aveva aspettato qualche settimana per vedere se rinsavivano, ma poi, resosi conto che ormai non c’era più nulla da fare, decise di andare ad un giornale di umani, che però aveva in simpatia il caso dei maiali, per dire quel che stava succedendo. In democrazia la libertà di pensiero e stampa sono due gran cose!
Dal direttorio naturalmente non la pensavano così, ed ecco che subito si allarmarono e con tono minaccioso commentavano dicendo: “Come si permette?! Parlare di come grufoliamo? Inaudito!!!”. Che l’avessero tirato in ballo con delle poco nobili bugie non gli sfiorava proprio la mente. Ma mentre dicevano queste cose alcuni segretamente, forse dietro consiglio di Vanesio e Porca Ebe, avevano contattato proprio porcellino foresto per proporgli di diventare co-presidente del circolo dei porcellini, purché non dicesse niente di tutta la storia. Foresto naturalmente rifiutò.
Nel direttorio si udivano anche voci di chi iniziava ad averne abbastanza di raggiri, che aveva preso parte di malavoglia alle elezioni del gran consiglio, e diceva ormai apertamente che il direttorio non valeva nulla, che di politico non si faceva niente e non vi erano contenuti di sorta. I più, come Porca Loca, invece sostenevano, con una certa boria suina, che bisognava vergognarsi di far sapere agli umani questa cose, ma porcellino foresto rispose loro che è molto peggio coprire un maiale che si comporta da umano, e fa finta di essere un rivoluzionario quando in realtà non lo è, che dire la verità.
Mentre avveniva tutto questo porcellino Pacato, Barbuto, Occhialuto e Loquace avevano incontrato porcellino Saggio di ritorno da una vacanza e lo informarono che volevano condannarlo senza accuse! Erano girate voci di mandarli tutti al… prosciuttificio, uno di montagna, lontano dai fumi neri del mulino che il gran porcello aveva sostenuto comunque che non causavano poi gravi problemi… all’economia! A porcellino Saggio quasi venne un colpo! Ora condannare dei porcellini innocenti è di per sé una cosa da non fare, ma addirittura mandarli a morte superava perfino la perfidia degli umani. Intanto all’orizzonte si profilavano altre novità. Come avrete capito Paraggi non era mica l’America e le notizie si erano sparse rapidamente, così che di questo sub movimento erano venuti a conoscenza anche i porcellini della fattoria vicina, quella da cui sarebbe partito l’invito mai raccolto da Pacato per spiare il direttorio.
E qui incominciarono ad incavolarsi sul serio, perché loro, maiali molto seri, avevano già il loro daffare tutti i giorni e passare da capri espiatori non gli andava proprio. Lì Porco Matto – che dicevano avesse la testa quadra ma non era vero e anzi, era matto solo di nome ma non di fatto – tirato in ballo insieme a porcellino Ansioso come responsabili dell’idea di far spiare il direttorio, disse che non vedeva l’ora che si aprisse il processo. Pare gli fosse saltato il grillo di andare a testimoniare per primo, per dire a tutti le gran porcate – sembra che ce ne fossero molte – che alcuni del direttorio, che poi guarda caso sembravano essere gli stessi che volevano processare Pacato, Barbuto, Occhialuto e Loquace, avevano combinato con il mugnaio, padrone del mulino. Altro che spiate inventate! Pare che sotto ci fosse una storia con gli umani, dove quelli del direttorio, vuoi per incapacità o altro, si erano fatti gabbare dal mugnaio ed ora dovevano garantire che il mulino continuasse a far fumo nero, piacesse o meno.
E i pastrocchi peggiori li aveva combinati proprio il gran porcello. Però naturalmente per il direttorio nessuno doveva dire nulla! E nemmeno fare nulla! E meno si diceva e faceva e meglio era. Inoltre dalla fattoria vicina, dove anche lì i porcellini andavano per le nuove elezioni, avevano fatto sapere che in occasione della presentazione della lista il gran porcello non era maiale gradito! Per non essere gradito ai maiali ce ne vuole, visto che gli va bene quasi tutto, ma su quel “quasi” se si impuntato possono far precipitare terra, cielo e stelle e per loro il gran porcello poteva andare a farsi un giro fra gli umani e restarvi visto che tanto si comportava come loro.
Con tutto questo po’ po’ di eventi si era creato a Paraggi un clima di attesa di una razzolata chiarificatrice, anche se il direttorio preferiva sempre giocare a carte coperte, piuttosto che sfidare il nemico – ammesso che ve ne fosse uno! – davanti ai propri poveri, incoscienti ed innocenti maiali.

Fine Seconda parte
Brano liberamente basato su Animal Farm, di G. Orwell, 1945

Alessandro Guardamagna, attivista M5S

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