A Teatro Due “Le Troiane ovvero In guerra per un fantasma”

SMA MODENA
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Ph Anna Camerlingo

Riflessione toccante e acuta sulla follia della guerra, debutta il 4 febbraio alle ore 20.30 a Teatro Due LE TROIANE ovvero IN GUERRA PER UN FANTASMA, ultimo lavoro che il regista napoletano Carlo Cerciello ha tratto da Le Troiane, Ecuba e Elena di Euripide, dall’ adattamento di Sartre e dalla riscrittura di Seneca (repliche il 5, 6, 7 febbraio ore 20.30, 9 febbraio ore 19.00, 11, 12, 14, 15 febbraio ore 20.30, 16 febbraio ore 16.00).

In scena Imma Villa, nel ruolo di Ecuba, Maria Chiara Falcone è Cassandra, Cecilia Lupoli interpreta Elena e Serena Mazzei Andromaca, i costumi sono di Antonella Mancuso, le musiche originali di Paolo Coletta e le scene Andrea Iacopino.

Nel 415, quando l’esercito ateniese era sul punto di salpare alla volta della Sicilia, Euripide scrisse le Troiane per esprimere il suo punto di vista contrario alla deriva imperialistica che aveva preso la politica ateniese. L’Autore mise sotto gli occhi degli spettatori il dramma dei vinti, in particolare sotto la prospettiva femminile; se la morte sul campo di battaglia consegna a Ettore la gloria del nome e l’immortalità della fama, il destino delle donne dei vinti non ha nulla di glorioso. Anche grazie al grande successo che il testo ottenne nel Novecento, nel contesto culturale e politico della reazione pacifista, la guerra di Troia è diventata il paradigma di ogni guerra, spogliata però di ogni aura eroica, per rivelare la sua insensatezza e il suo unico reale fondamento, che è nella violenza imperialistica e nella volontà di sopraffazione.

 

† La cananea che convertì Gesù: un’altra stella femminile che brilla nei Vangeli (di Andrea Marsiletti)

 

 La tragedia è come un messaggio in bottiglia inviato ai posteri, perché essi non ricommettano gli stessi terribili errori del passato -scrive il regista Cerciello. Quel messaggio, purtroppo, per noi contemporanei è solo carta straccia e oggi, quel testo in cui Euripide denunciava la disumanità e l’ingiustizia della guerra, è poco più che una favoletta, la cui morale sfiora appena le nostre narcotizzate coscienze e svanisce nel nulla. I frullatori mediatici sono fatti apposta per triturare il tragico, riducendolo ad una pilotabile controversia tra ragione e torto, che si risolve sempre a favore del più forte in campo. Lo spettacolo è dedicato al già martoriato popolo palestinese, il cui genocidio in atto, è cinicamente giustificato, mistificato e autorizzato dalla propaganda guerrafondaia occidentale.

Informazioni e biglietteria: biglietteria@teatrodue.org – tel: 0521.230242 – www.teatrodue.org

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