“Stiamo assistendo, leggendo i media di questi giorni, a una protesta da parte degli studenti universitari verso il caro affitti diventato ormai in molte città insostenibile.”
Lo comunica in Consiglio comunale il capogruppo di Prospettiva Antonio Nouvenne: “Comune e Ateneo soli nell’affrontare l’emergenza alloggi universitari’ Un tema che so quanto sia caro a questa Giunta che ha già messo in campo tutta una serie di iniziative prevedendo diversi alloggi per universitari nel progetto PNRR del Mosaico Abitativo Solidale e pianificandone altri, tra Welfare e Urbanistica, in collaborazione con privati e terzo settore. Il tutto parallelo agli oltre 6 milioni (pubblici-privati) già approvati per emergenza casa e per il recupero di quasi 300 alloggi di cui una parte riguarderanno proprio gli alloggi universitari.
Il consiglio di Renato Curcio all’anti-Guerra, Priamo Bocchi (di Andrea Marsiletti)
Un impegno in cui lei, Sindaco, continua a distinguersi come dimostra la convocazione, tempestiva, con tutti i soggetti territoriali che possono dare attuazione al decreto del MUR appena uscito per l’individuazione di manifestazioni di interesse da parte di soggetti che intendano rendere disponibili immobili da destinare ad alloggi o residenze universitarie.
Al suo impegno si aggiunge anche quello del Rettore e dell’Ateneo, che merita un plauso per il grande lavoro concretizzato, anche grazie ai fondi regionali e PNRR, con il recupero di due nuovi studentati (San Francesco e Santa Caterina).
Tuttavia questo tema non può vedere lo Stato come semplice spettatore. Servono risorse dal Governo; non si può minimamente pensare, in questo contesto storico-economico, di scaricare anche questo problema sui Comuni, cui si chiede ormai il 100% dei servizi, anche laddove non sono di sua competenza come gli studentati.
Per questo mi sembrano paradossali le parole del Ministro Valditara che punta l’indice sulla responsabilità dei Comuni, in particolare del Centrosinistra, cinque mesi dopo che il suo Governo ha azzerato il fondo nazionale affitti, con un’operazione degna del peggiore degli scaricabarili al quale non si può assistere silenti e senza chiedere, nelle sedi opportune, una maggiore collaborazione. “Chi parla male, pensa male”; è inaccettabile da un Ministro della Repubblica, per di più professore universitario, sentire dichiarazioni propagandistiche e intellettualmente opinabili su un tema complesso che tocca quegli stessi studenti che istituzionalmente è chiamato a formare. A questi temi, invece, si può (e si deve) dare una risposta seria e articolata solo con quel dialogo e quell’impegno che nella nostra città stanno dimostrando Comune e Università, con progettualità diffusa e coinvolgente per tutta la comunità.
Antonio Nouvenne
Capogruppo Prospettiva


