
05/06/2012
h.15.00
Dovremmo forse sentirci in parte rassicurati da quanto emerso ieri, alla 67esima Assemblea annuale dell’UPI, da cui sembrerebbe che l’economia del nostro territorio, essendo posata su basi solide, stia reagendo tutto sommato positivamente alla crisi che attanaglia il resto del Paese. Certo, l’export rallenta, gli ordinativi calano anche nei settori storicamente trainanti, i consumi diminuiscono, ma in buona sostanza le imprese del territorio reggono.
E laddove accusano difficoltà, pare che la responsabilità sia da imputare alle istituzioni, alla pubblica amministrazione, alla burocrazia, al fisco, alle banche. Per fortuna, non ai sindacati, che, a seguire gli interventi dell’assemblea – in cui non vengono mai nominati -, sembrerebbero inesistenti, senza alcun ruolo, nemmeno come controparti.
Non rappresentiamo dunque per gli industriali di Parma un interlocutore, un riferimento di sorta. Tuttavia, se da un lato mi fa piacere accogliere i risultati illustrati, che anche il ministro Paola Severino ha salutato come segnali di un territorio sano e virtuoso, dal’altro mi compete precisare che noi, come sindacato, registriamo tutti i giorni fallimenti e chiusure aziendali, licenziamenti, procedure di cassa integrazione ordinaria (ma ultimamente è in aumento quella straordinaria, ben più preoccupante) e, in sintesi, una situazione occupazionale e sociale allarmante che cerchiamo di arginare con tutti gli strumenti che il nostro ruolo ci mette a disposizione.
Sembra strano dunque che gli industriali nostrani non ricordino di nominarci, dal momento che tra le prerogative del sindacato vi è appunto quella di trovare, ormai pressoché quotidianamente, insieme agli imprenditori, quelle soluzioni ai problemi di esuberi, chiusure di credito, calo degli ordinativi che, solo per parlare dell’ultimo anno, hanno dato luogo a centinaia di vertenze e tavoli di confronto.
Ecco, forse su questo senso di responsabilità che cerchiamo e crediamo di dimostrare, l’Unione degli Industriali di Parma una parola avrebbe anche potuto spenderla.
Patrizia Maestri
Segretaria generale Cgil Parma
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