
“Il movimento 5 stelle Parma apprende con dispiacere la situazione di diverse case di riposo in provincia, dove si registrano molti decessi tra gli ospiti nelle ultime settimane. Era il 21 marzo quando come m5s locale abbiamo sollevato la situazione allarmante delle case di riposo, e abbiamo chiesto che fossero messe in atto delle scelte all’insegna della prevenzione ma, evidentemente, le strutture non sono riuscite ad agire in modo completamente adeguato o non saremmo arrivati a questo epilogo” così in una nota il deputato Davide Zanichelli e il Consigliere Comunale Simone Guernelli.
“Le situazioni più critiche – spiegano- si registrano nella struttura gestita dall’ASP di Fidenza a Sissa Trecasali, il Don Pandrocchi Cavalli, dove si sarebbe arrivati a un 40% di decessi tra gli ospiti e al Santa Rita di Soragna, sempre gestita dall’ASP del distretto di Fidenza, dove la percentuale di mortalità è arrivata al 16%. Su queste strutture ASP Fidenza dovrà dare risposte chiare, in un’ottica di rispetto nei riguardi delle famiglie: ricordiamo che non si tratta di numeri, ma di persone che non ci sono più.
Tuttavia, preoccupanti sono anche le notizie che giungono da tre strutture gestite da privati: il Villa Margherita di Calestano, la Residenza al Parco di Monticelli, dove si registrano complessivamente, almeno 30 ospiti deceduti e Villa Matilde a Bazzano di Nerviano degli Arduini dove sarebbero morti il 43% deli ospiti. Senza dimenticare l’esposizione del personale che è risultato contagiato.”
“Al momento, ma è troppo presto per fare bilanci, paiono migliori le notizie che arrivano dalle strutture gestite dall’ASP del distretto di Parma, ma anche da queste residenze arrivano voci di pazienti e dipendenti contagiati.
Riteniamo pertanto- proseguono- che in questo momento sia prioritario considerare alcuni aspetti: nell’immediato prevedere una separazione tra i pazienti covid/non covid con utilizzo di strutture dedicate e una maggiore attenzione da parte delle associazioni sindacali che rappresentano le prime sentinelle e il primo punto di riferimento. Tuttavia, quando l’emergenza sarà finita auspichiamo che sindaci e Asl facciano chiarezza. E, inoltre, dopo gli opportuni approfondimenti, tutte le autorità locali, ASP e Regione dovranno probabilmente prendere seriamente in considerazione la reinternalizzazione di alcune strutture o un migliore accreditamento dei privati. Un cambio di rotta sarà un atto dovuto nei confronti delle vittime e dei loro familiari”, concludono.