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23/11/2010
h.13.00
Parma, 23.11.2010
LETTERA APERTA
Ill.mo Sig. A mezzo e-mail
SINDACO
Comune di Parma
Contratto con disciplinare di incarico di lavoro per collaborazione coordinata – continuativa – specialistica a progetto ex art. 61 D.Lgs. n. 276/2003 S.T.T. Holding S.p.A. – Dr. A. Cenini.
Caro Sindaco,
letto il contratto di consulenza del Funzionario della Presidenza del Consiglio, che finalmente abbiamo ottenuto (pur avendo già fatto inutilmente, tempo a dietro, un’istanza di accesso agli atti), noi possiamo “cantare vittoria”!
Con nota protocollata da S.T.T. Holding S.p.A. il 5.11.2010 al n. 821, infatti, il Funzionario contraente ha chiesto di considerare “risolto con effetto retroattivo” (?!?!), il contratto medesimo e ha chiesto le coordinate bancarie per restituire € 36.331,12, cioè l’intero compenso percepito.
Le nostre istanze dovrebbero, infatti, aver riportato nelle (esangui) casse di STT Holding S.p.A. somme che, evidentemente, mai avrebbero dovuto uscire, neanche ammettendo (e noi non lo pensiamo) la validità e la efficacia del contratto in oggetto: se si è stati pagati per un lavoro prestato, infatti, si ha diritto alla retribuzione; in caso contrario, no. Dobbiamo dedurre, quindi, che, a tacere di quanto diremo, sia stato corrisposto denaro pubblico senza titolo, cioè non a fronte di effettive prestazioni.
Come dire: sani e corretti criteri di gestione!
Sottolineiamo, altresì, che questa sorta di “ravvedimento operoso”, cioè il tentativo di dire che nessun contratto si può ritenere mai posto in essere, giunge al culmine della tensione politica determinata dalle nostre iniziative. Anche per questo noi possiamo “cantare vittoria”.
E Tu?
In primo luogo, in Consiglio comunale non hai detto la verità.
La lettura del contratto (singolarmente senza data e senza numero di protocollo), infatti, rivela che la durata minima prevista è di almeno tre anni (art. 7) e non quei “due, due mesi e mezzo, tre mesi” di cui hai parlato Tu.
In secondo luogo, hai taciuto l’enormità del compenso: € 190.000,00 lordi all’anno per tre anni, cioè € 570.000,00 lordi in tutto. Un miliardo di vecchie lire, oltre al rimborso, a piè di lista, di tutte le spese per vitto, viaggi ed alloggi da e per Parma presso i luoghi indicati all’art. 2, a seconda delle esigenze dell’incarico.
Un miliardo di vecchie lire per una collaborazione altamente specialistica coordinata e continuativa a progetto (art. 1), senza alcun vincolo di sede (art. 2 e art. 3), di subordinazione gerarchica, salvo il necessario coordinamento generale con l’attività del committente, senza inserimento organico o funzionale nell’apparato organizzativo e gestionale dell’Ente (art. 3). E senza obbligo di esclusività, cioè di impossibilità di svolgere un altro lavoro, visto che il prestatore d’opera è qualificato (punto 4 del “PREMESSO”) “referendario della Presidenza del Consiglio, attualmente in servizio presso la Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione Europea di Bruxelles” e si parla di espressa autorizzazione (nota 28.09.2009 Presidenza Consiglio dei Ministri).
In terzo luogo, non hai chiarito se e in quale misura le generiche prestazioni previste dal contratto (artt. 1 e 7) non fossero – già e comunque – dovute dal Prestatore d’opera, in quanto referendario presso la Presidenza del Consiglio.
E non c’è, nemmeno sotto questo aspetto, esatta corrispondenza con quanto da Te dichiarato nella seduta consiliare del 9.10 u.s..
In quarto luogo, il Prestatore dalle buste paga risulta assunto il 22.01.2010, ma riceve lo stesso compenso (netto di busta: € 9.082,78) per il mese di gennaio (“periodo compreso dal 22.01.2010 al 31.01.2010”) e per quelli successivi di febbraio, marzo e aprile, caratterizzati da una formale presenza in servizio per tutto il mese. Per quale ragione?
Curiosa è, a dir poco, la vicenda della “sospensione per motivi familiari” che, di fatto, ha privato di efficacia il contratto in esame dall’1.05 alla data della sua risoluzione: una vicenda che sembra rispondere alla logica del “scusate, ci siamo sbagliati”. Peccato che tutto ciò non basti ad escludere – in linea di principio – né le responsabilità giuridiche, né, soprattutto, quelle politiche. Una vicenda, quella della sospensione, rispetto alla quale sei stato almeno reticente.
Tu, infatti, non dovevi dire che era durata “due, due mesi e mezzo, tre mesi”, ma dovevi rappresentare il quadro completo, cioè dire che la durata originaria di tre anni era al momento sospesa e che il contratto aveva avuto esecuzione per detto tempo (20.01-30.04.2010), e ciò anche in considerazione del fatto che la richiesta di risoluzione da parte del funzionario è giunta ad S.T.T. Holding S.p.A. il 5.11 u.s., cioè dopo la seduta consiliare del 9.10 u.s.
Perché non lo hai fatto? Non hai avuto il coraggio, per l’assurdità della fattispecie? Ti vergognavi del compenso pattuito?
Epperò: Tu hai sponsorizzato o preteso il contratto?
Tu non sapevi nulla? La vicenda è scandalosa e tu devi dare risposte precise, o altrimenti assumerTi fino in fondo le Tue responsabilità, se quella operazioni hai condiviso e/o sponsorizzato e/o patrocinato.
Oggi il danno erariale è eliminato grazie al preannunciato ravvedimento operoso, palesemente tattico, e divenuto la “extrema ratio” grazie alla nostra iniziativa, ma restano gli eventuali profili penali, che saranno vagliati dalla Magistratura, e gli aspetti politico-amministrativi. Sotto questo profilo, la decisione di S.T.T. Holding S.p.A. è semplicemente scandalosa sul piano politico-amministrativo per la natura dell’incarico, per lo stato giuridico della Persona a cui è stato affidato e per l’esosità del compenso. E rimane da chiarire la natura e la portata dell’eventuale interevento del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, di cui Tu hai parlato nella dichiarazione resa, in Consiglio comunale, il 9.10 u.s..
Quale organo sociale ha deciso?
Se ha deciso il Consiglio di Amministrazione, devi valutare se non sia il caso, come noi riteniamo, di contestare a quest’ultimo la medesima decisione, con ogni conseguenza.
In conclusione, osserviamo che abbiamo esaminato un solo fascicolo!
Cosa succederà, quando ci saranno consegnati gli atti relativi a tutti gli altri incarichi di consulenza o contratti di collaborazione professionale, nelle più diverse forme stipulate da STT Holding S.p.A.?
Verificheremo senza pregiudizi, ma con apprensione: non vorremo trovarci davanti ad altri casi di gestione (per così dire) allegra di denaro pubblico.
Ci viene in mente, per chiudere, un vecchio detto: se dall’alba si conosce il giorno…..
Con i migliori saluti.
Giorgio Pagliari, Marco Ablondi e Maria Teresa Guarnieri
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23/11/2010
h.13.40
Apprezzamento per la decisione di Costa di dimettersi, ma anche richiesta di chiarezza per quanto concerne la posizione dell’ex presidente di Stt in Alfa s.p.a. e soprattutto sulla reale situazione debitoria del Comune di Parma.
Il tutto accompagnato da un messaggio chiaro: il sindaco Pietro Vignali ora deve farsi da parte. Questo chiede il Partito della Rifondazione Comunista per bocca della segretaria provinciale Paola Varesi. “Ancora una volta vediamo l’amministrazione coinvolta in una inchiesta giudiziaria – afferma la Varesi – Questa volta si è andati ben oltre rispetto al passato, con un avviso di garanzia al presidente di Stt Andrea Costa. Non conosciamo ancora le reali motivazioni del provvedimento e delle perquisizioni e non vogliamo esprimere giudizi sul merito, crediamo tocchi alla magistratura ed unicamente ad essa fare chiarezza e stabilire l’esatta dinamica dei fatti.
Non possiamo però non essere preoccupati per quelle che potranno essere le conseguenze per i cittadini. L’avviso di garanzia a Costa mina ulteriormente la già scarsa credibilità di una amministrazione al collasso. Da tempo la nostra città è sostanzialmente priva di governo, da anni il nostro Comune è gestito in maniera dilettantesca. Ora ci auguriamo Costa, che ha rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente di Stt, faccia altrettanto in tutte le partecipate del Comune in cui ha incarichi. Riteniamo inoltre doveroso che il sindaco di Parma Pietro Vignali prenda finalmente la parola e spieghi ai cittadini quanto sta accadendo”.
Secondo la Varesi è assai preoccupante la presenza alla riunione che ha deciso le dimissioni di Costa del Ras del Pdl Luigi Giuseppe Villani. “Apprendiamo dalla stampa – ironizza la segretaria – che non è solo Costa ad avere un badante, ma che anche Vignali ne ha uno, e anche parecchio ingombrante. Purtroppo si ignora il consiglio comunale, organo di rappresentanza dei cittadini e loro espressione oltre che organo democratico designato dalle leggi dello Stato, mentre si eseguono gli ordini di un consigliere regionale. Le aspirazioni romane di Vignali non lo autorizzano ad ignorare i rappresentanti dei cittadini”.
Infine, il Prc chiede il sindaco Vignali prenda atto del fallimento della sua azione amministrativa e ceda il passo. “Oramai è solo il sindaco a conoscere la reale situazione debitoria del Comune di Parma, e forse nemmeno lui – conclude la Varesi – E’ diventato impossibile proseguire in questo modo, con una giunta allo sbando incapace di prendere decisioni, scelte scellerate da parte degli amministratori e inchieste giudiziarie a minare il poco di credibilità che rimane. Vignali tragga quindi le conclusioni e si faccia da parte, ovviamente senza pensare di poter rappresentare a Roma i cittadini di Parma dopo averne tradito la fiducia”.
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23/11/2010
h.16.50
Paola Zilli, coordinatrice provinciale dell’Italia dei Valori, in merito all’avviso di garanzia nei confronti di Costa, va all’attacco del sindaco definendolo “il primo responsabile” degli scandali che stanno sconvolgendo la nostra città.
“Quando è troppo è troppo. Tangenti Enìa, scandalo della metropolitana, caso Tep-Mb, l’iperbolico debito Stt, sotto controllo della Guardia di Finanza, autoritarismo nei confronti dei comitati cittadini nati per la salvaguardia del territorio, debito pubblico alle stelle, e come se non bastasse avvisi di garanzia consegnati dalla procura come se fossero cartoline: da Ubaldi a Bernini, da Vignali a Costa stesso, oggi apprendiamo.”
Così la segretaria provinciale Zilli in seguito all’ennesimo avviso di garanzia ricevuto dagli uomini di Vignali. Questa volta è toccato ad Andrea Costa, dimessosi dalla presidenza di Stt in seguito ad un colloquio con Vignali e il coordinatore provinciale PdL Villani.
“Parma è stata ridotta ad una piccola Italia – continua la Zilli -, dove scandali, indagini della procura ed escort monopolizzano il panorama politico cittadino snobbando i reali problemi che interessano ai cittadini.
Legalità e trasparenza, capisaldi dell’Italia dei Valori, sono considerate da questa Giunta come un optional e assolutamente non necessarie per fare Politica e per amministrare la città, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: siamo la seconda città a rischio crac in Italia, dopo Napoli, con oltre 500 milioni di euro di debito pubblico; ogni neonato che nasce a Parma nasce con 1.700€ di debito, colpevole solo di essere nato in un Comune dove ben altro è anteposto ai reali interessi della comunità; oltre 300 mila metri quadri di verde strappati in area Via Traversetolo a causa della costruzione di un nuovo quartiere di proporzioni newyorkesi, con tanto di ipermercato, come se i negozi del Centro non fossero già in difficoltà a causa dei centri commerciali in periferia ecc.
Noi dell’Italia dei Valori – conclude la segretaria – siamo stanchi di vedere la città che amiamo regredire giorno dopo giorno a causa di coloro che hanno in mano le sorti della città da ormai troppo tempo, coloro che si vantano a livello nazionale della propria politica dell’immagine, la “politica delle fioriere”.
Per questo chiediamo le immediate dimissioni del sindaco Vignali in quanto lo riteniamo il primo responsabile degli scandali che hanno sconvolto, e stanno tutt’ora sconvolgendo, la città di Parma.”
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