
Si è svolto lo scorso venerdì 11 settembre l’ennesimo incontro tra la direzione di CERVE S.P.A. e le Segreterie Territoriali di Filctem CIGL, Femca Cisl e Uiltec Uil e le R.S.U. Cerve, presso l’Unione Industriali di Parma.
Ancora una volta si è ribadita la volontà da parte di Cerve S.p.a. di voler procedere, nei prossimi giorni, all’apertura di una delle più pesanti riorganizzazioni e conseguente procedura di Mobilità della provincia di Parma.
Oltre alla chiusura definitiva delle attività produttive dello stabilimento di Parma per trasferire macchine e materiali e operatori presso San Polo e Vedole, si sono dichiarati 127 esuberi su un organico complessivo di 450 lavoratori.
Nonostante gli incontri preliminari svolti, la direzione non ha dimostrato la volontà nè di condividere alcun Piano Industriale né tanto meno giustificare concretamente la necessità di tagli al personale cosi drastici e drammatici.
Per questo motivo, visto l’esito negativo dell’ennesimo confronto preliminare, le Segreterie Ficltem CIGL , Femca CISL e Uiltec UIL insieme alle RSU Cerve sono a comunicare la rottura del tavolo delle trattative e l’immediata proclamazione di 8 ore di sciopero per la giornata di martedì 15 Settembre 2015.
Nella stessa giornata sarà tenuta una assemblea durante lo sciopero di tutti i lavoratori dei 3 stabilimenti di Parma, Vedole e San Polo dalle ore 10.00 alle ore 12.00 davanti agli uffici della presidenza presso lo stabilimento Cerve di Parma in via Paradigna.
Le R.S.U. di CERVE PARMA, VEDOLE E SAN POLO
LE SEGRETERIE TERRITORIALI CGIL FICLTEM-CISL FEMCA-UIL UILTEC
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La Federazione di Parma del Partito della Rifondazione Comunista esprime totale solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori della Cerve S.p.a.
Come un fulmine a ciel sereno, l’azienda, senza dare alcuna spiegazione, annuncia in questi giorni 127 licenziamenti. 127 lavoratori e le rispettive famiglie tenute all’oscuro di un simile disegno, trattate come pedine nelle mani delle trame aziendali. Come si può spiegare che un’azienda che solo qualche mese fa ha preventivato addirittura un incremento di produzione, con l’aggiunta di un turno di lavoro, decida adesso di tagliare 127 posti, che corrispondono a 1/3 circa del totale dei lavoratori? Ancora una volta si ricercano facili profitti giocando con la vita dei lavoratori.
Dopo la recente vicenda della Pali Italia, questo è solo l’ennesimo grave episodio nella nostra provincia di attacco violento e spregiudicato ai diritti dei lavoratori, di aziende che scaricano le proprie responsabilità sulle spalle di chi lavora, con la complicità di un governo che con il Jobs Act ha dimostrato chiaramente da che parte stare: dalla parte di Confindustria e della compressione dei diritti del lavoro. Non lasceremo soli i lavoratori nella loro giusta lotta in difesa dei propri diritti e del proprio posto di lavoro.
La Segreteria provinciale del Prc di Parma