Civiltà Parmigiana sui servizi scolastici integrativi: “Costi in aumento, ritardi e incertezze”

di Andrea Marsiletti

Nonostante i proclami dell’Amministrazione comunale sul sostegno alle famiglie, la gestione centralizzata dei servizi di pre-scuola, mensa in deroga e post-scuola continua ad essere critica, oltre che gravata da un significativo aumento dei costi.

La scuola è iniziata e, ancora una volta, ci troviamo di fronte alle stesse problematiche già denunciate da Civiltà Parmigiana lo scorso anno.

“Le famiglie hanno dovuto attendere fino al 9 settembre per sapere se i servizi sarebbero stati attivati e, solo a scuola già iniziata, hanno avuto conferma della partenza, con tempistiche inspiegabilmente diverse da un istituto all’altro. Una comunicazione così tardiva rende estremamente difficile la pianificazione familiare e lavorativa” – dichiara Sara Mingolla, referente per il Quartiere Montanara.

Un ulteriore nodo irrisolto riguarda l’obbligo di un numero minimo di iscritti per l’attivazione dei servizi, condizione che già lo scorso anno aveva causato ritardi e disagi. Alcuni servizi, inoltre, sono stati attivati “in deroga” solo in determinate scuole, a discrezione dell’Amministrazione, creando discriminazioni tra famiglie come nel caso della scuola Rodari dove il servizio non è stato attivato.

“È evidente che il regolamento, così come è stato concepito, non funziona: non tiene conto delle reali esigenze delle famiglie e delle scuole, dove spesso le sezioni sono poche. Fissare un numero minimo così elevato equivale a negare il servizio proprio a chi ne avrebbe più bisogno” – sottolinea Federica Ubaldi.

Accanto al limite minimo, l’introduzione di un numero massimo di iscrizioni ha creato ulteriori problemi: liste d’attesa nelle scuole più grandi, come l’Einaudi e l’Anna Frank, e famiglie escluse dal servizio pur avendone necessità.

“Un’Amministrazione che sceglie la gestione centralizzata di servizi così essenziali deve essere in grado di garantirne l’accesso a tutte le famiglie, senza vincoli e paletti che risultano del tutto inadeguati alle esigenze attuali. Rinnoviamo l’invito a rivedere urgentemente il regolamento, perché gli strumenti di gestione devono tener conto delle caratteristiche di ogni singolo istituto e della realtà delle famiglie” – prosegue Maria Federica Ubaldi.

Da quando la gestione è stata centralizzata, le famiglie si trovano a fare i conti con costi più alti, scarsa chiarezza e continui ritardi. Per questo chiediamo al Sindaco e all’Assessora Bonetti una presa di coscienza e un intervento concreto per garantire servizi chiari, equi e tempestivi.

Maria Federica Ubaldi – Capogruppo Civiltà Parmigiana / Promotore Progetto “ChiAma Parma”
Sara Mingolla – Referente Civiltà Parmigiana per Quartiere Montanara

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