“Collettiva d’inverno”

SMA MODENA



La mostra Collettiva d’inverno sarà protagonista degli spazi dell’antica farmacia San Filippo Neri (b.go San Tiburzio) dal 19 febbraio – giorno dell’inaugurazione, alle ore 17 – al 2 marzo 2011. L’esposizione sarà visibile tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 16 alle 19.
Nella Collettiva sono rappresentate forme d’arte diverse tra loro, che vanno dalla pittura, alla scultura, alle composizioni raku e alla fotografia. Un evento molto interessante, oltre che per il valore artistico, anche per il differente modo che ogni autore ha di esplicitare i propri sentimenti, emozioni e fantasie.

Di seguito, annotazioni o brevi critiche di alcuni degli artisti in mostra:

Gaetano Barbone si propone come assemblatore di elementi provenienti da qualche luogo sconosciuto. I simboli e le geometrie che gli escono di getto sono oscuri, ma comunicano la logica di una lingua intraducibile che però fa intuire la presenza di regole e sintassi. La bellezza della sua opera sta nella fatica estetica che essa richiede per la sua comprensione.

Paolo Bottioni ci presenta una serie di nudi e figure, di stampo espressionista, che bene rappresentano la sua interpretazione della bellezza femminile e della donna in particolare.

Maria Chiara Gennari incornicia le foto con l’anta di finestre, dove la cornice, integrandosi con la foto le fa assumere ed assume a sua volta un altro significato, una integrazione che crea una sinergia magica.

Maria Magistroni presenta con maestria le sue emozioni pittoriche, piene di delicatezza e con toni e tocchi leggeri, quasi eterei, tra figura e paesaggio.

Gian Riverberi con le sue opere intitolate lievitazioni ha voluto dare forma a quelle sensazioni interiori che prova nel momento della progettazione (prorompente fermento creativo), che spesso canoni culturali e formali tendono a relegare in una delimitata sfera artistica, dalla quale egli sente il bisogno di svincolarsi, per avventurarsi liberamente in nuove forme di sperimentazioni.

Carla Spagnolo usa tecniche e stili disomogenei che gli permettono di esprimere gli stati d’animo, i sentimenti, che la pervadono nell’analizzare l’anima delle piante. Ad esempio: i pioppi al disgelo vengono resi con spatolate piatte e secche per metterne in evidenza la nudità della corteccia e trasmettere il senso di solitudine che provocano in lei. Il materico e i colori contrastati e aggressivi riescono a rendere meglio la ricchezza che le trasmettono le azalee. I meli hanno la sognante irrealtà di una notte di luna, sono simboli e fantasmi di alberi, forme senza corpo, mentre infine, nel “primo autunno” gli alberi con forme arrotondate, toni cromatici sfumati con lievi tocchi di luce calda, gli trasmettono calma e dolcezza.

La necessità di bellezza e di armonia porta la Valeri a ricercare continuamente quella sintesi espressiva e pulizia formale dei suoi soggetti “trasversali”, poiché spaziano tra figure e animali attentamente selezionati e rappresentati con tratti abili e puliti, cogliendone il dettaglio, il particolare che sottolinea l’opera. La ricerca del colore rivela la forte attenzione per la Decorazione e il Design che da sempre la Valeri persegue.