Un viaggio nel tempo, tra scienza, storia e meraviglia: apre ufficialmente il Must, il Museo di Storiografia Naturalistica dell’Università di Parma, con un mini-festival di tre giorni (30, 31 ottobre e 1° novembre).
Situato nella sede centrale dell’Ateneo in via Università 12, il nuovo museo rappresenta un unicum in Italia grazie al suo approccio moderno, immersivo, sensoriale e inclusivo.
Il percorso espositivo, risultato della riqualificazione del precedente Museo di Storia Naturale e finanziato dal Pnrr del Ministero della Cultura, unisce le collezioni storiche in un racconto cronologico che illustra come la concezione naturalistica sia evoluta nel tempo. Dai primi gabinetti di curiosità ai musei pubblici contemporanei, il Must guida il visitatore attraverso oltre 6.000 reperti, tra cui fossili, animali tassidermizzati e collezioni etnografiche.
«Il Must non è solo un museo rinnovato, ma un nuovo spazio culturale – afferma il Rettore Paolo Martelli – inclusivo, accessibile e dinamico, pensato per interazione e immersione. Vogliamo che diventi un punto di riferimento per la città e il territorio, valorizzando un patrimonio culturale unico.»
Il direttore scientifico Davide Persico spiega: «Abbiamo privilegiato un approccio storiografico, che racconta le vite dei protagonisti del museo e l’evoluzione della scienza naturale. Il Must è un progetto innovativo che unisce memoria, ricerca e divulgazione, aprendo nuove prospettive culturali ed educative.»
Il mini-festival di inaugurazione offre tre giorni di eventi: la giornata del 30 ottobre è dedicata alla presentazione ufficiale, con saluti istituzionali, lectio magistralis e visita guidata; il 31 ottobre è la “giornata educativa” con attività su prenotazione per studenti e pubblico generale; il 1° novembre il museo apre gratuitamente al pubblico con visite guidate prenotabili.
L’allestimento si articola su due livelli e combina contemplazione, interazione e immersione. Al piano terra si trovano le sette vetrine tematiche che introducono a temi attuali come estinzioni antropiche, tutela ambientale, biodiversità e collezionismo scientifico. Il piano superiore propone esperienze sensoriali uniche, con due spettacolari wunderkammer e studioli storici ricostruiti, dalle sale di Maria Luigia d’Asburgo a quelle di Pellegrino Strobel e Angelo Andres.
Grazie a un’attenzione speciale all’accessibilità, il Must è fruibile da tutti: percorsi tattili, mappe, audioguide e supporti digitali assicurano visite inclusive per persone con disabilità motorie, sensoriali o cognitive.
Il Must si propone così come un museo vivo, dove storia, ricerca e innovazione si incontrano, diventando un polo culturale di riferimento nazionale e internazionale.
Informazioni e programma dettagliato
