Sembra che l’aeroporto Giuseppe Verdi di Parma sia rimasto l’ultimo focolaio Covid sul pianeta: tutti ci stanno lontani, tutti scappano. Nei mesi scorsi si è dimesso il suo storico presidente, Guido Dalla Rosa Prati, nei giorni scorsi la stessa scelta l’ha fatta il consigliere di amministrazione Claudio Boccardo, nominato il 28 maggio e dimessosi il 1 agosto. Possiamo dire che quella di Boccardo è stata una toccata e fuga.
Si è defilato anche il socio di maggioranza canadese Centerline che non ha dato seguito all’impegno di aumento di capitale.
Rischia di rimanere con il cerino in mano l’Unione Parmense degli Industriali, che per mantenere aperta questa infrastruttura strategica per Parma (se funzionasse) in questi anni ha messo decine di milioni di euro a copertura delle perdite di esercizio. Mi dispiace dover riconoscere ai padroni, per di più gratis, questo loro impegno e, una volta tanto, un disinteressato attaccamento alla città. Perchè solo un fesso può credere, come ho sentito, che l’UPI mirasse solo a consentire ad alcuni suoi imprenditori di atterrare a Parma con i loro aerei, o che pensasse di fare business e speculare su un’attività che è stata in perdita fin dall’inizio (e non solo a Parma, a dire il vero). Senza l’UPI il Verdi avrebbe chiuso da un bel pò. Ma un certo sinistrume della città gode nel vedere l’UPI in difficoltà. E’ il loro modo di lottare contro i padroni. E’ la rivoluzione dei tempi nostri. E’ come se Fidel Castro, invece di assaltare la caserma Moncada, si fosse messo a gufare sui profitti del generale Batista derivanti dal gioco d’azzardo o dalla prostituzione. Mala tempora currunt.
Tra le istituzioni mi pare che il sindaco Michele Guerra sia molto attivo per trovare qualche soluzione. Figuriamoci se sono uno che si scandalizza per la polemica politica di questi giorni, ma davvero in questa partita “non trovo in lui nessuna colpa” (leggi: † I Vangeli apocrifi raccontano un Ponzio Pilato innocente, martire, santo. Apostolo della resurrezione come Maria Maddalena – di Andrea Marsiletti), come direbbe qualcuno che per alcuni si lavò le mani mentre per altri fu un santo martire, già quando accettò di mettere a repentaglio la sua maggioranza sul voto in consiglio comunale per un ridotto allungamento della pista.
TEODAILY
E adesso?
E adesso forse servirebbe mettere alla guida di Sogeap un manager di prim’ordine all’altezza della situazione, perchè alla luce della travagliata esperienza del Verdi, delle due l’una: o non esiste un mercato aeroportuale a Parma, e allora diciamocelo una volta per tutte e chiudiamo baracca e burattini, oppure qualche carenza gestionale, per usare un eufemismo, c’è stata.
L’Amministrazione comunale sta facendo e farà la sua parte, stessa cosa per l’UPI, compatibilmente con il tanto sangue versato, la Regione ha confermato i 12 milioni di euro di contributo europeo al Verdi da utilizzare per migliorare l’infrastruttura (non per allungare la pista), la minoranza consiliare ha già dimostrato tanta responsabilità (fin troppa?) sul voto sull’allungamento della pista, ENAC è stata coinvolta e a parole c’è.
Non invoco l’attivazione del “Sistema Parma”, una formula che mi fa vomitare per la retorica e la nullità che esprime, ma la determinazione concreta di tutti per il nostro aeroporto, questa sì.
Chi sarà più bravo e utile alla causa vince un viaggio gratis a scelta tra Parigi, Lisbona o Berlino!
Andrea Marsiletti