Un ponte sempre più solido tra l’Emilia-Romagna e i suoi cittadini nel mondo. Con voto unanime, l’Assemblea Legislativa regionale ha approvato ieri il nuovo Piano triennale per gli emiliano-romagnoli nel mondo, un documento strategico che traccia la rotta per rafforzare il legame con le comunità emigrate e sostenere associazioni, enti locali e progetti dedicati ai connazionali all’estero.
Secondo i dati aggiornati al 2024, sono oltre 265mila gli emiliano-romagnoli residenti fuori dai confini nazionali, quasi il doppio rispetto a quindici anni fa. Un numero che racconta una comunità in espansione, sempre più dinamica, che continua a rappresentare l’identità regionale in ogni parte del mondo.
«Con questo piano – ha spiegato Matteo Daffadà, presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo – vogliamo dare forza e nuove relazioni per mantenere vivo un dialogo costante con i nostri concittadini all’estero. È un percorso che unisce le generazioni, connette memoria, presente e futuro, e valorizza le nostre tradizioni, la lingua e il sapere professionale ovunque nel mondo».
Il nuovo piano ruota attorno a tre pilastri principali: il sostegno alle associazioni di emiliano-romagnoli nel mondo, l’attenzione ai giovani e al mondo universitario, e la promozione della cultura regionale in tutte le sue forme — dall’arte alla musica, dal cibo alle eccellenze produttive che fanno grande la regione.
«Non partiamo da zero – ha ricordato Daffadà – ma vogliamo fare un salto di qualità. Chiediamo la collaborazione di enti e territori per individuare le persone emigrate e le comunità che mantengono vive le nostre radici. Queste reti non solo raccontano le eccellenze culturali, turistiche ed enogastronomiche dell’Emilia-Romagna, ma rinsaldano il legame fra chi è partito e chi è rimasto».
Un’attenzione speciale è riservata ai giovani emiliano-romagnoli all’estero che desiderano studiare o formarsi in regione, valorizzando i poli di eccellenza della Food Valley, Data Valley, Motor Valley e Sport Valley.
Il presidente della Consulta ha inoltre ricordato le collaborazioni già avviate tra territori e comunità: da Modena e Londrina (Brasile) a Santarcangelo e il New England, fino a Parma e Stockton (California), esempi concreti di come la rete regionale possa generare scambi culturali e opportunità reciproche.
«Daremo continuità ai tanti progetti già avviati – ha concluso Daffadà – perché la scelta della Regione di tenere unita la grande famiglia degli emiliano-romagnoli nel mondo è vincente e piena di prospettive».