
___
Le altre notizie pubblicate oggi
(non più in homepage)
___
20/12/2010
h.20.00
Oggi l’Assemblea Legislativa Regionale ha licenziato, all’unanimità (44 sì, 0 no, 0 astenuti), il Progetto di Legge di riduzione dei costi della politica.
Gli 8 emendamenti del Movimento 5 Stelle, tutti bocciati (in allegato). A favore ha votato, oltre al Consigliere Favia, il solo Matteo Riva.
“Abbiamo votato a favore anche noi del Progetto di Legge, ma crediamo sia giunto il momento di smetterla di cullarci nella superiorità della Regione Emilia-Romagna: non siamo i più virtuosi, ma semplicemente i meno scandalosi. Anche se non abbiamo avuto i numeri per modificarlo” – ha spiegato Giovanni Favia – “è comunque la conferma che siamo stati in grado, almeno, di far passare un messaggio grazie alla proposta di legge che presentammo a maggio. Siamo contenti che si sia arrivati a questa discussione anche se riteniamo si tratti di un’occasione persa. Certo, qualche mese fa, quando parlavamo di abolizione dei vitalizi, sembravamo dei marziani, ci chiamavano demagoghi. Ora tutti hanno convenuto con noi, e nessuno ha chiesto scusa” – ha detto Favia – “Accogliendo i nostri emendamenti si poteva far capire che la politica è un servizio civile e non la via facile per l’arricchimento. Non volevamo certo impoverire la politica, ma arricchirla di valori e passione. Le nostre proposte avrebbero garantito comunque un reddito netto di 3-4 mila euro a consigliere, più che dignitoso direi. Mi piacerebbe che qualche consigliere dicesse ai cittadini che questi soldi non bastano.
Sostenere che essere pagati molto sia garanzia di incorruttibilità è un’offesa, oltre che un falso storico.” – ha proseguito il Consigliere del Movimento 5 Stelle – “Maggioranza e opposizione, sono stati ben uniti nel mantenere i propri privilegi, ci hanno tacciato di demagogia, come al solito, paventando apocalittici scenari di crollo dei valori della politica. Tutto il contrario. Ho avuto i brividi quando ho sentito il Consigliere Mario Mazzotti (Pd) dire che ‘qui nessuno gode di privilegi’ e ‘i vitalizi non sono un privilegio’: sembrava serio mentre lo diceva. Per gli stipendi dei consiglieri spendiamo all’anno 4,5 milioni di euro, eppure hanno votato contro la decurtazione del 50% dello stipendio. Inoltre non hanno rinunciato alle indennità di funzione, che ci costano altri 600.000 euro l’anno.
Si sono negati ad una maggiore trasparenza sui rimborsi spese, e hanno deciso di mantenersi l’indennità di fine mandato, nonostante quella di consigliere sia una carica elettiva e non un rapporto di lavoro e ci costerà un milione di euro. I vitalizi? Se ne preoccuperanno i prossimi, visto che saranno aboliti solo dal 2015, nonostante nessun cavillo legale avrebbe impedito di eliminarli subito. Chissà se qualcuno se ne ricorderà…”